Fra la spiaggia turca di Bodrum e l’isola greca di Kos vi sono in tutto 2,5 miglia di mare percorribili in traghetto alla seguente tariffa: 20 euro per gli adulti e 10 euro per i bambini. Per attraversare quel tratto di Egeo, ha calcolato Medici senza Frontiere, negli ultimi due mesi sono morte trecento persone di cui settanta bambini. Due mesi sono trascorsi da quando la fotografia del corpo senza vita di Aylan Kurdi ha fatto il giro del mondo, indignando e commuovendo. Ieri è stato recuperato e fotografato il corpo di un’altra bambina annegata, Sena, 4 anni, l’ennesima. La fotografia è stata (meritoriamente) pubblicata sul Corriere della Sera. Naturalmente a pagina 20. Dei bambini che muoiono a Bodrum sembra che non ci importi più nulla. A dispetto della richiesta di corridoi umanitari e viaggi sicuri, diversi governi europei rispondono all’allarme terrorismo inasprendo la legislazione che respinge i migranti. Arriveranno lo stesso, e non dimenticheranno l’ingratitudine di chi li paragona ai terroristi.