Il “caso Sallusti” raccontato dal quotidiano israeliano Haaretz

giovedì, 26 novembre 2015

Il quotidiano israeliano “Haaretz” ha raccontato, in un articolo di Anna Momigliano, la controversia nata dalle dichiarazioni a Ballarò di Alessandro Sallusti. Il direttore del “Giornale”, e possibile candidato sindaco del centrodestra a Milano, ha spiegato nella trasmissione condotta da Massimo Giannini come sia necessario controllare le moschee in modo più efficace per contrastare il terrorismo, deplorando il fatto che l’Italia non abbia una legge che obblighi a tenere le omelie in italiano. Davide Piccardo, rappresentante della comunità islamica di Milano presente in trasmissione lo ha incalzato chiedendogli se proporrebbe la stessa misura anche per la religione ebraica. Sallusti gli ha risposto che sarebbe favorevole a una legge che vieti i rabbini dallo svolgere omelie o prediche in ebraico, pur permettendo le preghiere nella lingua originale. L’articolo di “Haaretz” riporta diversi commenti alle dichiarazioni di Alessandro Sallusti. Il deputato PD Emanuele Fianoè stato particolarmente duro, rimarcando come con le sue dichiarazioni “ignoranti” il direttore del “Giornale” ha provato “a cancellare millenni di integrazione degli ebrei in Italia”. L’articolo di Anna Momigliano evidenzia come una commentatrice del “Giornale”, Fiamma Nierenstein, sia stata recentemente chiamata dal governo Netanyahu a fare l’ambasciatrice di Israele in Italia. “Haaretz” rimarca come l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane non abbia commentato pubblicamente le dichiarazioni di Alessandro Sallusti, anche se nella sua newsletter sono state definite bizzarre visto che nelle sinagoghe le prediche sono già tenute in italiano. Il pezzo riporta anche una dichiarazione di Gad Lerner, che spiega come le dichiarazioni del possibile candidato sindaco di Milano rappresentino la completa ignoranza della classe politica italiana in materia di minoranze. “Questa ignoranza sugli ebrei è molto frequente anche nella destra pro-Israele, anche se non so se questa gaffe danneggerà le sue prospettive politiche”. L’articolo si conclude con le affermazioni di Davide Piccardo, che sottolinea come se si continuano ad attaccare i musulmani non si possa far finta di essere amici degli ebrei.

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