Rodotà e Flores D’Arcais aprono al M5S sostenendo che la sinistra è ormai impossibile da rianimare

sabato, 28 novembre 2015

Sul “Fatto Quotidiano” di sabato 28 novembre 2015 è data una enfasi significativa al convengo svoltosi il giorno precedente a Roma per presentare il nuovo numero del bimestrale Micromega. All’incontro pubblico il direttore della testata, Paolo Flores D’Arcais è intervenuto insieme al giurista Stefano Rodotà e a uno dei volti più noti del M5S, Alessandro Di Battista. Il nuovo numero di “Micromega” si intitola “Europa in debito di sinistra”, una lacuna progressista che per Paolo Flores D’Arcais solo il Movimento 5 Stelle può colmare. ” A sinistra non ci sono più corpi da rianimare, ha ragione Di Battista”, ha scandito il direttore di Micromega, che era stato garante della Lista Tsipras. ” I Cinque Stelle sono l’unico movimento votabile, e lo faccio convintamente da anni…C’è una sola forza che rappresenta le istanze di rappresentanza e legalità, seppur parzialmente e in modo contraddittorio, ed è il Movimento 5 Stelle”. Un appoggio molto chiaro, mentre Stefano Rodotà è stato più sfumato, anche se non ha lesinato gli elogi nei confronti del M5S. Il giurista ha rimarcato come grazie all’appoggio dei 5 Stelle ai tempi delle quirinarie ora lo conoscano anche i ragazzi sotto i 25 anni, evidenziando come M5S possa vincere alle prossime comunali di Roma. “Il rapporto tra me e il Movimento non è sempre stato idilliaco, sono un vecchio signore a cui non piacciono i modi da curva”, ha rimarcato ricordando il suo dissidio con Grillo, piccato per le critiche rivoltegli dal giurista. Rodotà ha però elogiato il M5S per la sua difesa della Carte costituzionale, e ha esultato quando Di Battista ha raccontato l’apertura di un asilo nido a Pomezia realizzata dalla nuova amministrazione della vicina Pomezia. ” Gli asili erano la bandiera del Pci in Emilia-Romagna, sono un pezzo della cultura di sinistra che non va abbandonato”, ha rimarcato, auspicando una battaglia comune per il “reddito di dignità” promosso da Don Ciotti, simile al reddito di cittadinanza bandiera del M5S. Alessandro Di Battista, ha rimarcato il “Fatto”, è stato quasi sorpreso da tanta cordialità. Raramente esponenti del Movimento partecipano a incontri organizzati da altre associazioni dalla forte impronta politica e culturale. Il volto più popolare dei 5 Stelle insieme a Grillo e Di Maio ha ribadito comunque come la sua formazione non sia collocabile a sinistra. “Non è l’Europa in debito di sinistra, ma la sinistra in debito con l’Europa. Il Movimento è oltre le ideologie, sinistra e destra sono corpi morti”. Il parlamentare ha ribadito ancora una volta di aver votato a sinistra in passato, anche per il PD, ma dopo “in Parlamento ho visto chi sono”. Anche il no a Bersani è rivendicato con orgoglio, visto che se il M5S avesse appoggiato il governo dell’allora segretario del Partito Democratico non avrebbe potuto consolidarsi come forza di opposizione come è ora. Di Battista ha però ammesso gli errori compiuti in passato, rimarcando come le critiche di certa stampa abbiano fatto bene al M5S. Le parole di Rodotà e Flores D’Arcais sono significative vista la loro autorevolezza, e sopratutto sintomatiche di un movimento elettorale rilevato dai sondaggi e anche registrato alle ultime amministrative. La ripresa della Lega Nord ha sottratto un po’ di voti a destra ai Cinque Stelle, ma una parte di elettorato di sinistra, deluso dal PD e dalla mancanza di alternative credibili, si è rivolto verso il M5S.

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