Anch’io sto con Parma, il preside di Rozzano vittima di una campagna isterica che trasforma Gesù in soldatino di piombo

lunedì, 30 novembre 2015

Come la maggioranza dei genitori e degli insegnanti della scuola primaria Garofani di Rozzano, anch’io voglio esprimere solidarietà al suo dirigente dimissionario, Marco Parma. Fatto oggetto di una campagna denigratoria che ha assunto toni isterici, oltre che ripiegata sul più vieto conformismo, per la decisione di escludere cori religiosi dalla festa della scuola. Lo ha spiegato bene oggi Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, sul “Corriere della Sera”: non esiste un’unica ricetta per affrontare la materia complessa delle diversità e della libera manifestazione plurale del credo religioso nelle scuole.
Personalmente, non mi sarei mai sognato di cantare “Tu scendi dalle stelle” quando frequentavo la scuola: farlo senza crederci, mi sarebbe parso offensivo nei confronti di chi ha fede nella divinità di Gesù. Non a caso esiste la possibilità di esonerarsi dall’insegnamento confessionale della religione, così come (purtroppo) viene praticato in Italia.
Il preside Parma nella sua scuola ha messo l’albero di Natale e, suppongo, non avrebbe avuto difficoltà a ospitare pure un presepe, come ha confermato lui stesso spiegando i termini del “caso”. Parma ha pensato che fosse sbagliato far cantare la nascita del Cristo anche a bambini che cristiani non sono, o, peggio, dividere per appartenenza i bambini al momento del coro. Mi pare una scelta rispettabile, in ogni caso, che la si condivida o meno. Invece gli è piovuta addosso la marea del conformismo identitario, capitanata da chi ne detiene oggi il copyright, cioè il solito Matteo Salvini. Lui ha promesso di andare davanti alle scuole portandoci il presepe, come un novello emulo dei Re Magi. Peccato che le statuine del presepe in mano a Salvini somigliano piuttosto a pupazzi di guerrieri giapponesi, o al massimo a soldatini di piombo.

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