Basterebbe un traghetto. Un’affermazione che richiama alla mente l’immagine del piccolo Aylan Kurdi disteso senza vita sulla spiaggia di Bodrum lo scorso 2 settembre, o quella della piccola Sena cui è toccato lo stesso tragico destino appena una settimana fa, ed ancora la notizia del ritrovamento di sei bambini deceduti venerdì scorso al largo delle coste turche, vittime degli ennesimi naufragi di barconi carichi di migranti. Un’affermazione che dà il titolo al secondo appuntamento con “Fischia il Vento” di Gad Lerner, il programma multipiattaforma di giornalismo itinerante prodotto da laeffe, la TV di Feltrinelli, e la Repubblica, in onda mercoledì 2 dicembre alle 21.00 su laeffe (can. 50 DTT e Tivùsat, 139 di Sky). La libertà di viaggiare e le sue limitazioni sono al centro di questa serata che unisce al reportage di Gad Lerner il film dei fratelli Dardenne “La Promessa”, in prima tv laeffe, allargando la discussione anche ai social, con l’hashtag #basterebbeuntraghetto.
In un mondo sempre più interconnesso dove merci e capitali circolano liberamente, lo stesso non si può dire per gli esseri umani, divisi tra chi ha diritto di viaggiare, e in modo sicuro, e chi questo diritto non ce l’ha, nemmeno per scappare dalla guerra. Il viaggio di Gad Lerner comincia dal traghetto semivuoto della Grimaldi Lines che collega Tunisi a Palermo, 1500 posti per appena 60 euro di biglietto, una di quelle navi che potrebbero salvare la vita a tanti aventi diritto all’asilo politico, costretti invece a ricorrere agli scafisti per migliaia di euro. Nel dibattito ai vertici dell’Unione Europea, infatti, si è parlato di guerra agli scafisti e di ripartizione in quote dei rifugiati, mentre non sembra essere considerata l’ipotesi di organizzare viaggi sicuri e dignitosi per i profughi. Gad Lerner incontra Loris De Filippi, Presidente di Medici senza Frontiere Italia, da mesi in mare con tre navi di salvataggio e Paolo Naso della Federazione delle Chiese Evangeliche, impegnata a realizzare, insieme alla Comunità di Sant’Egidio, canali umanitari in Marocco, Libano e Etiopia. A rappresentare la voce di chi è contrario, Alessandro De Nicola, Presidente dell’Adam Smith Society, che paventa un accesso indiscriminato e di massa in Europa, appellandosi anche al fatto che non tutti scappano da guerre e persecuzioni, pertanto secondo il diritto internazionale non tutti hanno diritto all’asilo politico. L’Unione Europea ha chiesto a Italia e Grecia di dotarsi di centri di raccolta per separare i veri profughi dai cosiddetti immigrati economici. Francesco Viviano è andato a vedere come funziona il nuovo Hotspot di Lampedusa, una delle isole del Mediterraneo più toccate dagli sbarchi e dai ritrovamenti in mare. Eppure il Mare Nostrum, oggi ridotto a cimitero per oltre 20.000 morti – 3000 solo nel 2015 – è stato storicamente il motore dello sviluppo economico e culturale delle civiltà mediterranee: il Museo del Bardo, oggi semideserto dopo l’attentato jihadista dello scorso marzo, testimonia con le sue opere la consuetudine millenaria ad attraversare il mare, un tempo portatrice di ricchezza e contaminazione, attualmente pericolosa ed insidiosa via di salvezza, per tanti esseri umani in fuga.
Le contraddizioni della globalizzazione sono anche protagoniste del film della serata, in prima tv laeffe, “La Promesse” dei Fratelli Dardenne (Belgio, Francia, Lussemburgo, Tunisia, 1996 – 93’), che affronta senza pietismi il tema dello sfruttamento degli immigrati clandestini raccontando la difficile e tormentata presa di coscienza e ribellione del quindicenne Igor ai crimini del padre, grazie all’incontro con la vedova Hamidou.
“Fischia il vento” è un programma di Gad Lerner e Laura Gnocchi, prodotto da PMG per laeffe, la TV di Feltrinelli, e la Repubblica, in onda ogni mercoledì dal 25 novembre 2015 alle ore 21.00 su laeffe (can. 50 DTT e Tivùsat, 139 di Sky) e su Repubblica.it. Il programma ha ricevuto il Patrocinio dell’Alto Commissionato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).