Lo scontro tra il Governo Renzi e la Commissione UE sta diventando particolarmente acceso. Dopo aver subito l’esclusione dai vertici sui migranti e il no all’ulteriore flessibilità per finanziare il taglio Ires l’esecutivo comunitario ha più volte bloccato Renzi e Padoan in merito ai salvataggi bancari. Ne sta nascendo un conflitto, anche mediatico, che mostra un crescente isolamento del presidente del Consiglio a livello europeo. Particolarmente fastidiosa è però l’accusa di disparità di trattamento fatta da numerosi giornali per i diversi salvataggi degli 4 istituti di credito italiane risolti con decreto governativo e gli aiuti di Stato concessi a due banche, una tedesca e l’altra portoghese. HSH e Bafin sono state salvate con denaro pubblico perchè si tratta di due istituti pubblici, come ben spiegato da Mario Seminerio sul suo ottimo sito di analisi economica e politica, Phastidio. Gli aiuti di Stato non sono vietati in ogni caso, vista anche la natura peculiare degli istituti, e la Commissione ha verificato la compatibilità delle misure prese con l’impianto dell’articolo 107 e con la relativa legislazione europea. La tipologia di intervento non è comparabile, ma i Monti bond, con alto tasso di interesse chiesto all’istituto e successiva trasformazione in azioni del Mps in caso di rimborso parziale sono un tipo di aiuto di Stato che la Commissione aveva autorizzato a un nostro governo in materia bancaria. La lettera dell’esecutivo Juncker diffusa da Reuters ha chiarito i limiti posti, così come l’autonoma scelta del governo Renzi di azzerare gli obbligazioni subordinati. La caccia mediatica all’Europa cattiva è semplice un caso di informazione lacunosa.