Reem Sahwil potrà rimanere in Germania insieme alla sua famiglia. L’adolescente palestinese che vive a Rostock era scoppiata a piangere a inizio luglio quando Angela Merkel le aveva ricordato, in un incontro pubblico organizzato nella scuola frequentata da Reem, che la Germania non avrebbe potuto accogliere tutte le richieste d’asilo. Le lacrime della ragazza, e l’evidente imbarazzo della cancelliera, che aveva provato a consolarla rimarcando quanto fosse stata brava nel suo intervento, erano diventate un caso mediatico globale. L’episodio aveva ancora una volta sottolineato la severità teutonica della leader della Cdu, che poche settimane dopo aveva ribaltato la sua immagine diventando la cancelliera dei migranti e dell’accoglienza a chi scappava dalla guerra in Siria. Difficile sapere se la clamorosa svolta di Angela Merkel sia stata collegata al pianto di Reem, e alla fine poco importa. La Germania ha preso due scelte giuste, aprendo le sue frontiere di fronte a un’emergenza umanitaria così clamorosa, e rinnovando fino alla fine del 2017 il permesso di soggiorno alla famiglia palestinese di Reem Sahwil. Altre informazioni nel post che ho scritto per Giornalettismo.