Pisapia: perché mai un sindaco dovrebbe limitarsi a fare l’arbitro neutrale sul futuro della sua città?

giovedì, 7 gennaio 2016

Giuliano Pisapia prenderà posizione nelle primarie di Milano, che il 7 febbraio 2016 selezioneranno il candidato del centrosinistra per le comunali di giugno. Il primo cittadino uscente lo spiega in un’intervista al “Corriere della Sera” di giovedì 7 gennaio 2016, in cui rivendica le primarie aperte e competitive tra Francesca Balzani, Pierfrancesco Majorino e Beppe Sala come “un’altra medaglia che il “modello arancione” può puntarsi sulla giacca. Saranno primarie vere e che, malgrado le ovvie e naturali diversità tra candidati, e anche qualche comprensibile polemica, porteranno ad una forte unità per il vero obiettivo: vincere le elezioni”. Diversi esponenti del centrosinistra milanese, in particolare i dirigenti del Partito Democratico, hanno chiesto a Pisapia di rimanere super partes, non schierandosi per uno dei candidati. A questo proposito il sindaco uscente evidenzia come “anche io voterò alle primarie e il mio voto varrà come quello di ogni altro elettore e così come tutti – lo fanno continuamente tanti che non sono neppure di Milano – possono dire la loro opinione, sarebbe illogico che il sindaco, qualora lo ritenesse, non possa dire la propria opinione sui programmi, sul progetto e anche sul candidato”. Giuliano Pisapia dovrebbe spendere il suo sostegno per Francesca Balzani, la sua attuale vicesindaco, una candidata “molto apprezzata da mondi anche diversi tra loro e capace di parlare a tutta la città”. Il sindaco di Milano sottolinea comunque come la preferenza per un candidato non significhi fare la guerra a un altro, mentre sull’eventuale ritiro di Majorino per non ostacolare la corsa di Francesca Balzani si limita a “un ognuno si assume la responsabilità delle sue scelte e delle conseguenze che determinano”. L’originalità del modello Milano rappresentato dalle primarie aperte e competitive è rimarcato anche per quanto riguarda il compatto sostegno degli assessori della giunta Pisapia a Giuseppe Sala, visto che la pluralità di opinioni è considerata una ricchezza. Per quanto riguarda la politica nazionale il primo cittadino uscente auspica una ricomposizione del centrosinistra. ” Voglio ricordare a tutti che, sia a livello nazionale che locale, quando il centrosinistra è stato unito e credibile ha quasi sempre vinto. Quando si è diviso ha sempre perso. Certo parlo di un centrosinistra aperto non ad alleanze partitiche con parte del centrodestra ma capace di proporre un progetto e un programma credibili anche a elettori e forze sociali che in passato non avevano votato per noi”. Giuliano Pisapia non critica Matteo Renzi per la rottura del centrosinistra, come fanno per esempio i vertici di Sel, rimarcando come i numeri per un governo progressista non ci siano nell’attuale Parlamento.

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