Il prossimo sindaco di Milano? Speriamo che sia femmina… Ecco il mio intervento al Teatro Elfo Puccini

sabato, 9 gennaio 2016

Grande folla e un clima festoso al Teatro Elfo Puccini stamattina per la presentazione della candidatura di Francesca Balzani a sindaco di Milano. Dopo il ritratto di Francesca tracciato dalla blogger Claudia de Lillo (meglio nota come Elasti), è toccato a me sintetizzare le ragioni per cui tanti milanesi vedono in lei la guida migliore per il futuro della città. Eccovi il mio intervento.

Credo che dalle parole di Elasti si sia già capito perché nel 2016 la vera sorpresa, la bella novità politica di una città-laboratorio votata all’innovazione qual è Milano, si chiama Francesca Balzani.
Negli scorsi anni Francesca è rimasta piuttosto acquattata in seconda fila. Rispettosa più di altri di quel valore della collegialità e della partecipazione senza cui non esiste buon governo democratico. Poi ha bruciato i tempi. Sono bastate poche settimane per accorgerci che era per una scelta di dedizione che Francesca stava dietro le quinte a Palazzo Marino con le sue preziose competenze tecniche; non certo perché le difettassero doti di comunicazione appassionata, di sensibilità umana, di una visione ideale, alta della politica.
Anche l’esitazione che ha preceduto la sua scelta di vita di candidarsi a sindaco, a mio parere, le fa onore. Consapevole del fatto che il buon lavoro svolto dalla giunta Pisapia non lascia il vuoto dopo sé, Francesca si è piegata alle sollecitazioni che le venivano da molti –fra cui Giuliano stesso, non ci vuole Sherlock Holmes per scoprirlo- quando si è resa conto che la sua candidatura è in grado di unire la Milano civica e di sinistra là dove le altre, pur degnissime, rischiano di dividerla.
Ma non è degli altri candidati che voglio parlare in questa sede, e neppure dei repentini capovolgimenti di fronte individuali verificatisi com’è inevitabile quando la politica si rimette in movimento. Oggi ci confrontiamo con la proposta di Francesca, la sua idea di Milano. Si era diffuso tra noi il timore che, pur di scongiurare il pericolo di un ritorno della destra affarista e oscurantista a Palazzo Marino, dovessimo accontentarci di primarie in cui scegliere il meno peggio. La novità della sua candidatura apre invece uno spazio largo che ci rivede protagonisti insieme, svincolato dal falso realismo dell’uomo solo al comando.
La città vive un momento di grazia ma proprio per questo, attenzione, torna a far gola agli speculatori. Altro che salotti, è con le tentazioni di un nuovo affarismo senza volto che la politica dovrà fare i conti. Per giunta dentro a un contesto nazionale e internazionale molto difficile. Rilanciarsi capitale dello sviluppo sostenibile, dei diritti civili, della giustizia sociale, dei valori inderogabili della legalità e della convivenza, necessita perciò di coraggio, anticonformismo e sensibilità in dosi abbondanti.
Per questo credo che Francesca Balzani sia la vera sorpresa di cui avevamo bisogno. Per questo, tutti insieme, pensando al nuovo sindaco di Milano, oggi possiamo dire: speriamo che sia femmina.

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