Le primarie del centrosinistra per il sindaco di Milano sono l’appuntamento politico più importante di inizio 2016, ma fino a questo momento sono state contraddistinte da un peculiare silenzio demoscopico. In queste prime settimane dell’anno sono state diffusi 4 sondaggi, e solamente in un caso è stato pubblicato il dato relativo alle intenzioni di voto. Termometro Politico, per Affari Italiani, ha rilevato un vantaggio piuttosto consistente di Sala, al 44%, su Balzani, al 28, e Majorino, al 26%. Ipsos per il Corriere della Sera, Lorien per Mam-e, e Quorum, istituto i cui responsabili avevano condotto un exit poll che aveva correttamente indicato la vittoria di Pisapia alle primarie, hanno invece preferito pubblicare dati relativi al grado di conoscenza dei candidati. Qualche osservazione sulle intenzioni di voto si può forse desumere da alcune domande poste dagli istituti, come il gradimento di Ipsos (68% Sala, 60% Balzani, 48% di Majorino), oppure sulla credibilità come sindaco chiesta da Lorien (dove Balzani, al 86,6%, sopravanza Sala all’86% di pochissimo, mentre Majorino è più staccato al 77,2%). Sono indicazioni però troppo vaghe per farsi un’opinione precisa sui rapporti di forza tra i tre candidati principali. Il blackout che scatta per legge sui sondaggi per le elezioni non vale per le primarie, e chissà se questo strano silenzio demoscopico verrà infranto nei prossimi giorni. Questa sera si svolgerà il primo confronto tra i quattro candidati sindaco del centrosinistra al Teatro Dal Verme, un’occasione magari per testare intenzioni di voto di sicuro interesse. I sondaggi hanno un costo economico non indifferente, e probabilmente c’è anche un po’ di timore a commissionare indagini che potrebbero essere anche clamorosamente smentite. Il silenzio demoscopico consente così lai diffusione di numerosi voci, come quella relativa a un’indagine, pare commissionata dal PD nazionale sugli iscritti milanesi, che rileva Sala in difficoltà,con Majorino davanti di poco a Balzani.