In Juventus-Roma di domenica 24 gennaio 2015 è successo un brutto episodio. Il giocatore della Roma Daniele De Rossi ha rivolto un insulto razzista nei confronti dell’attaccante juventino Mario Mandzukic. In seguito alla protesta del giocatore bianconero De Rossi ha esclamato, come si vede nei due video presi da Youtube e Twitter, “stai muto zingaro di m…a”.
“Sta muto zingaro di merda” #DeRossi #JuveRoma #jvtblive pic.twitter.com/MUEIF425UV
— Michele Lettieri (@MicheleLettieri) 24 Gennaio 2016
Daniele De Rossi non dovrebbe essere passibile di squalifica, visto che il suo insulto razzista non è stata segnalato dagli arbitri, come successo per Sarri, e si potrebbe ricorrere alla prova TV solo in caso di bestemmia, secondo l’articolo 35 del codice sportivo. L’episodio poi è stato piuttosto minimizzato sui media, tanto che l’allenatore della Roma Spalletti ha difeso il suo giocatore rimarcato le “prese in giro” fatte da Mandzukic in precedenza. De Rossi non è nuovo a scivolate razziste: in una partita contro il Lione aveva apostrofato Abidal come “negro di m…a”, poi scusandosi negli spogliatoi per l’insulto rivolto contro il giocatore francese. Il giocatore della Roma ha note simpatie neofasciste, con legami piuttosto consolidati con Forza Nuova. In passato anche Mario Mandzukic era stato coinvolto in una forte polemica per un suo gesto molto controverso a livello politico. L’attaccante, allora del Bayern, aveva fatto il saluto militare dopo un gol dedicandolo ai generali croati condannati per crimini di guerra nella guerra civile jugoslava. La mancata punizione dell’insulto razzista di De Rossi sarebbe coerente con le sole 2 giornate date a Sarri per l’insulto omofobo a Mancini, ma considerando la Figc di Tavecchio c’è poco da stupirsi.