Ci vuole una bella faccia tosta per lamentarsi che Pisapia non resti neutrale

venerdì, 29 gennaio 2016

 

Ieri sera Giuliano Pisapia ha ufficializzato il suo appoggio alla vicesindaca Francesca Balzani nelle primarie del centrosinistra milanese del 6-7 febbraio. Domani al teatro Elfo Puccini racconterà il perché della sua scelta, insieme a Stefano Boeri e Valerio Onida, cioè i suoi sfidanti di cinque anni fa, adesso uniti nel sostegno alla Balzani come felice sviluppo del laboratorio politico milanese.
Se andate a vedere chi sono gli scafati navigatori politici milanesi che subito si sono lamentati perché il sindaco espresso per l’appunto una posizione politica, sono proprio gli stessi che Pisapia non lo volevano neanche nel 2011. Troppo autonomo, conoscitore dei meccanismi del potere ma esterno alle convenienze dell’establishement. Prima lo snobbarono, poi fecero di tutto per sconfiggerlo nelle primarie, poi si adeguarono. Ma non vedono l’ora di voltare pagina rispetto all'”epoca arancione”, una stagione di indipendenza dalle logiche d’apparato da cui dipendono le loro carriere. Il fastidio che lasciano trapelare nei confronti di Francesca Balzani, e l’insistenza con cui la descrivono come un “corpo estraneo”, replicano esattamente l’ostilità con cui cercarono di sbarrare il passo a Pisapia.
È davvero singolare l’accusa rivolta adesso al sindaco di aver mancato la parola data, dichiarando per chi voterà alle primarie. Ma quale parola? Ne trovino solo una che alludesse a un’impensabile neutralità di Pisapia. Dopo aver lavorato con fatica affinché le primarie si tenessero, dopo aver manifestato l’impegno a tenere vivo uno schieramento unitario civico e di centrosinistra, davvero qualcuno pensava che il sindaco avesse smesso di essere anche un politico appassionato.
Leggo che il mio amico Pietro Bussolati, segretario milanese del Pd, lamenta di essere rimasto solo a fare l’arbitro. Ma va là, Pietro. Le primarie hanno un comitato di garanti e non hanno bisogno di nessun arbitro. Pure noi componenti del Comitato degli 11 che ha redatto la Carta dei Valori, svolta la nostra funzione, di comune accordo abbiamo ovviamente stabilito la piena libertà per ciascuno di esprimersi. Il nostro coordinatore, Mario Rodriguez, sta facendo campagna per Sala. Io e altri abbiamo firmato l’appello pro-Balzani. Ora tocca al sindaco, come si usa in democrazia. Perché lamentarsene, a chi dovrebbe far paura?

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.