Non so chi selezioni le photo-opportunity tra i professionisti della comunicazione che lavorano per Beppe Sala. Ma gli abbinamenti televisivi o web con attori e cuochi danno un senso di “costruito” che non gli giova quando si rivolge ai cittadini del centrosinistra milanese come artefice di un nuovo progetto politico per la città.
Da ultimo, hanno scelto di valorizzare la fotografia con la ministra dei rapporti col Parlamento, Maria Elena Boschi, che gli esprime una garbata ma generica preferenza. Il segnale, suppongo, vorrebbe essere più o meno un richiamo al renzismo di governo schierato per Sala (ma con Renzi che resta prudente e allineato, non si sa mai). A prescindere dalle vicende bancarie cui il cognome della ministra viene oggi collegato, mi chiedo quanto giovino a Sala abbinamenti in chiave photo-opportunity di così scarsa pertinenza al tema Milano. Un tentativo di richiamare alle urne un elettorato diverso, meno politicizzato in senso tradizionale? Se così fosse non ci vedrei niente di male, anzi. Ma dubito che la via intrapresa sia efficace.