L’arresto del sindaco Pd di Brindisi: una questione morale sottaciuta dai vertici del partito

sabato, 6 febbraio 2016

Cosimo Consales, più noto come Mimmo, il sindaco di Brindisi iscritto al PD e autosospesosi dal partito in seguito ai suoi problemi giudiziari a fine 2013, è stato arrestato questa mattina per le accuse di corruzione, abuso di ufficio e truffa rivolte nei suoi confronti in merito a un appalto legato al ciclo dei rifiuti. Mimmo Consales è un noto giornalista di Telenorba, che nel 2012 ha lasciato la sua professione per diventare sindaco del capoluogo pugliese alla guida di una coalizione di centrosinistra. Consales era stato iscritto al PD fino all’apertura dell’inchiesta che oggi l’ha portato all’arresto: il segretario regionale Michele Emiliano, diventato poi presidente della Puglia alle scorse elezioni, gli aveva chiesto di dimettersi da sindaco. Il primo cittadino di Brindisi si era rifiutato di lasciare il suo incarico, limitandosi a un’autosospensione dal partito in cui militava. Su Twitter Michele Emiliano ha subito preso le distanze da Consales dopo la notizia del suo arresto.

 

Il sindaco di Brindisi è stato arrestato insieme a un commercialista e a un imprenditore, che, secondo l’accusa, avrebbe fornito a Consales il denaro per saldare un debito con Equitalia. Come scrive Repubblica.it, ” tutto parte da un debito da 315mila euro che il primo cittadino aveva con Equitalia e che, improvvisamente, era stato interamente pagato. Anche in contanti, tanto che era partita una segnalazione all’antiriciclaggio. Tirando i fili di questa storia la procura guidata da Marco Di Napoli è arrivata al commercialista Massimo Vergara, che ha tra i clienti appunto Consales ma anche la società Nubile, che ha un appalto con il comune. Il sospetto è che i soldi per pagare Equitalia siano arrivati a Consales proprio da Screti”. Negli scorsi mesi il caso Brindisi era stato congelato dai vertici del PD nazionale, che avevano preferito relegarlo a vicenda locale, delegando la gestione della vicenda a Emiliano.  L’indagine su Consales si è aperta a fine 2013, e il suo rinvio a giudizio è avvenuto a giugno del 2014. Ora il suo arresto ripropone questo problema, guastando probabilmente il risveglio a cui aveva esultato per l’assoluzione di De Luca.

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