Le interviste incrociate di Beppe Sala e Stefano Parisi

sabato, 6 febbraio 2016

Su “La Stampa” e su “L’Unità” di sabato 6 febbraio 2016 ci sono due interviste “gemelle”, per toni e contenuti, dei due candidati che si contenderanno con ogni probabilità la guida del comune di Milano, Stefano Parisi e Beppe Sala. Il primo ha quasi, rimarco il quasi, ufficializzato la sua candidatura sul quotidiano torinese, proposta da Silvio Berlusconi e approvata da Matteo Salvini. Parisi, che pur cita problemi relativi alla stabilizzazione della sua azienda. Chilio, dice candidamente che diventerà il candidato del centrodestra unito se le primarie del centrosinistra per il sindaco di Milano saranno vinte da Beppe Sala. “Se Francesca Balzani o Pierfrancesco Majorino fossero il candidato del centrosinistra non sarei io l’avversario giusto.Ci vorrebbe un profilo da battaglia, tipo Daniela Santanché”. Il voto di oggi e domani dovrebbe però incoronare l’Ad di Expo: la sfida si giocherà quindi tra i due ex direttori generali del comune di Milano, probabilmente un unicum nella storia delle grandi città italiane. Stefano Parisi è stato il braccio destro tecnico-amministrativo di Gabriele Albertini, e successivamente è diventato un imprenditore nel settore delle telecomunicazioni. Beppe Sala invece ha fatto un percorso identico, anche se inverso. Prima esperienza da manager in Pirelli/Telecom, poi dirigente del settore pubblico, prima nel comune di Milano e poi in Expo.Come rimarca “La Stampa”, le simmetrie tra i due sono numerose: profilo personale e professionale molto simili – due tecnici apprezzati anche trasversalmente per “portare a casa” i risultati – e un’enfasi sulla innovazione portata dal settore dei privati. La stima è reciproca: Beppe Sala definisce Stefano Parisi una persona capace, che che conosce bene. Il probabile candidato del centrosinistra è però convinto di avere una notorietà superiore grazie a Expo, e di avere il vantaggio di una candidatura partita con largo anticipo rispetto a Parisi. L’ex direttore generale di Albertini rimarca comunque che la vera differenza tra lui e Sala sarà la capacità di rispettare programmi che appaiono assai simili: gli alleati. ”  La coalizione a cui si appoggia Sala non gli darebbe la libertà necessaria per metterli in pratica”. Beppe Sala invece ribadisce che grazie alla sua esperienza e competenza manageriale sarà in grado di proseguire nel percorso di internalizzazione fatto da Milano in questi anni, anche grazie a Expo.

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