L’ennesimo scandalo sanità in regione Lombardia, con l’arresto del consigliere leghista artefice dell’ultima riforma cosmetica all’insegna della solita lottizzazione, rende evidente la necessità di un ricambio fisiologico. Dopo decenni di forzaleghismo, a trazione Formigoni o Maroni poco cambia, il sistema di potere è marcito nelle sue consuetudini di malaffare. Lasciamo che Salvini strepiti contro la magistratura, con tardiva imitazione di Berlusconi.
Bisogna che Maroni prenda atto finalmente della insostenibilità della sua posizione al governo di una giunta già decimata da numerosi episodi corruttivi. Le sue dimissioni sono una via obbligata per ritrovare un minimo di credibilità istituzionale.