Italia senza diritti civili, ostaggio del qualunquismo grillino e dell’ipocrisia CattoDem

mercoledì, 17 febbraio 2016

Neanche stavolta il Parlamento ce l’ha fatta a mettersi in sintonia con la sensibilità prevalente nella società civile di un paese come l’Italia, tutt’altro che retrogrado nel suo pluralismo culturale ma ugualmente fanalino di coda nei diritti civili. All’ultimo momento, con micidiale puntualità, nelle sedi istituzionali prevale il blocco al cambiamento. Il Pd si vede costretto a chiedere il rinvio di una settimana del dibattito sul disegno di legge Cirinnà e, nel frattempo, a scendere a patti con chi gli si oppone. Chi si illudeva che il MoVimento 5 Stelle fosse una forza politica (o antipolitica) di modernizzazione innovativa, ha avuto ieri l’ennesima dimostrazione del fatto che si tratta invece dell’ennesima reincarnazione del qualunquismo italiano di sempre, senza alcuna ispirazione radicale o progressista. Ma la sconfitta politica subita dal Partito Democratico deve far riflettere anche il suo segretario, un leader di matrice cattolica che pure sembrava immune -se non altro per ragioni generazionali- dai condizionamenti atavici del clericalismo. La ricerca sistematica di consensi nell’elettorato moderato anche attraverso compromessi spregiudicati con tanti spregiudicati esponenti del trasformismo parlamentare, lo hanno indebolito quando tra le stesse file dei suoi fedelissimi è risorta la pattuglia dei CattoDem. Democristiani di vecchio stampo dentro a un contesto nuovo, in cuii seguaci dell’interventismo di vescovi come Ruini e Bagnasco neanche godono più dell’appoggio vaticano, ma ciò non di meno perseguono sempre un disegno di interdizione.
Domenica è convocata l’assemblea nazionale del Pd. Il segretario che ha voluto l’adesione dei democratici al Partito Socialista Europeo, in quella sede dovrà rivolgere parole nette a chi contraddice al suo interno quei principi di laicità e di tutela dei diritti delle minoranze che contraddistinguono l’insieme del progressismo europeo.

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