Il ridicolo show della destra romana, con Salvini criticato per gli stranieri ai suoi banchetti

lunedì, 29 febbraio 2016

Paola Taverna aveva superato la soglia del ridicolo denunciando il complotto dei partiti per far vincere il M5S a Roma, ma a giudicare dal comportamento del centrodestra a Roma si fa fatica a non scorgere un impulso verso la sconfitta. Forse memore dei disastri di Alemanno, l’alleanza Berlusconi-Salvini-Meloni è impegnata da mesi ad arrivare nel modo più logoro possibile alle comunali, forse per scongiurare una vittoria più temuta che auspicata. Il PD è uscito malamente dalla controversia sulla giunta Marino, e sta svolgendo primarie con candidature deboli e poco apprezzate dalla città, per quanto si vede finora. Le divisioni con la sinistra rendono più difficile la conferma per il comune vinto nel 2013 da Ignazio Marino, ma le chance del centrodestra appaiono quasi residue visto il caos che impera da diversi mesi. Se a Milano, dopo mesi di liti, i tre partiti che compongono l’alleanza hanno trovato una sintesi credibile e piuttosto competitiva come la candidatura di Stefano Parisi, a Roma lo show ormai rasenta il ridicolo. Giorgia Meloni ha bloccato Alfio Marchini, a cui guardava con grande ottimismo la Forza Italia romana, per la probabile paura di perdere troppi voti come Fratelli d’Italia. La leader dell’ex An, storicamente assai radicata nella capitale, ha messo vari veti in questi mesi ma ha rifiutato di impegnarsi in prima persona, proponendo perfino la candidatura di Rita Dalla Chiesa, ipotesi subito rientrata. Silvio Berlusconi ha scelto Guido Bertolaso, ma Salvini l’ha subito sconfessato, e ha organizzato finte primarie per bocciarlo. Il risultato dei gazebo leghisti è stato messo in dubbio da molti esponenti del centrodestra romana, perchè sarebbe stato “infiltrato” da cinesi e immigrati. Curiosa nemesi per il leader leghista, che ha ricostruito il Carroccio spostandolo su posizioni di ferma ostilità all’immigrazione. I risultati delle primarie leghiste saranno comunicati nella giornata di oggi, ma appare evidente come il Carroccio non potrà tornare su Bertolaso. A poco più di tre mesi dalle elezioni, l’attuale divisione in 3 del centrodestra – Bertolaso, Marchini e Storace, potrebbe perfino moltiplicarsi. Il rischio di arrivare al ballottaggio probabilmente è troppo grosso.

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.