Travaglio all’attacco dell’operazione StampubblicafogliunitàXIX: l’informazione omologata è un destino segnato?

venerdì, 4 marzo 2016

Marco Travaglio ha scritto un editoriale particolarmente critico nei confronti della fusione tra due delle principali testate italiane, “La Repubblica” e “La Stampa”, oltre al “Secolo XIX”. Il direttore del “Fatto Quotidiano” definisce, con il suo abituale e pungente sarcasmo, la nuova situazione creatasi. ” Una splendida notizia per il pluralismo dell’informazione. Infatti prima c’erano tre giornali con un solo padrone ciascuno, mentre ora ciascuno dei tre giornali ha tre padroni”. Commentando ironicamente i toni autocelebrativi con cui la notizia è stata data, Marco Travaglio rimarca come la fusione dei tre giornali infranga i limiti antitrust, che prevedono che una società editoriale possa avere al massimo una quota di mercato pari al massimo al 20%. ” In un altro Paese di allarmerebbero le authority, la politica, le associazioni di stampa. Da noi si fa il carnevale di Rio. Ed è proprio la sobrietà delle cronache dei tre giornali coinvolti, mai scevre da spunti critici e dall’esercizio del dubbio, che fa ben sperare nella loro rinnovata, anzi rinforzata indipendenza. Viene quasi da rammaricarsi che la fusione si limiti a tre gruppi”. Marco Travaglio propone polemicamente, in tempi di Partito Unico della Nazione, un Editore Unico della Nazione, a cui associare anche “Il Foglio” e “L’Unità”,criticate per l’eccessiva vicinanza al governo. ” Quindi siamo d’accordo: via all’operazione StampubblicafogliunitàXIX, per il pluralismo e contro i poteri forti. Poi tutti al cinema a vedere Spotlight, per non cadere in tentazione”. Il direttore del Post, Luca Sofri, scrive con un linguaggio diverso una riflessione simile all’editoriale di Travaglio sul suo blog. ” Nessuno scandalo, eh, ne abbiamo viste: è solo affascinante notare come funziona il presunto libero mercato italiano, e come decenni di attacchi al monopolio televisivo – o più recenti mesi di campagne, manifesti e commenti contro la fusione dei due maggiori editori di libri – incespichino all’improvviso nella proclamata “creazione del gruppo leader editoriale italiano”. E nella credibilità di quello che leggiamo (e il famoso “pluralismo”?), con tutta la buona volontà che ci possono mettere le persone che scrivono”.

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