Come Casaleggio controlla le mail dei parlamentari M5S

sabato, 5 marzo 2016

La Casaleggio Associati conntrollerebbe da tempo le mail dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, con accesso ai server così come agli stessi indirizzi della piattaforma parlamentari5stelle.it. Lo racconta “Il Foglio” di sabato 5 marzo 2016, in un articolo di Salvatore Merlo che si basa sulle rivelazioni fornite da Tancredi Turco e Sebastiano Barbanti, deputati ora fuoriuscito dal gruppo pentastellato, e Lorenzo Andreghetti, storico militante del M5s emiliano, che è stato collaboratore della parlamentare Giulia Sarti, ed espulso per il suo tentativo di rifondare i 5 Stelle. Proprio dal caso Sarti parte il racconto del “Foglio”. A inizio legislatura la giovane deputata, in passato legata sentimentalmente al primo “dissidente” grillino, Giovanni Favia, è colpita nel privato: grazie all’hackeraggio della sua posta elettronica sono diffuse online sue foto molto intime. Nel “Foglio” si allude a un messaggio partito da Milano. Andreghetti spiega: ” Alla fine, chissà come, mentre Giulia si lamentava dello staff della comunicazione, sono state diffuse le sue email, accompagnate dalla minaccia anonima di rivelarne altre, e di altri parlamentari… A quel punto stavano tutti zitti”. I deputati del M5S creano un sistema di comunicazione, parlamentari5stelle.it, per scambiarsi documenti e altro materiale relativo al loro lavoro istituzionale, una piattaforma legata al sito di Beppe Grillo. A settembre 2014, racconta Merlo, i deputati e i senatori si affidano a una società torinese, WR Network, per controllare la sicurezza del loro sistema, creato in realtà per sfuggire al controllo della Casaleggio. L’azienda informatica però era fornitrice dell’azienda del fondatore del M5S, come si scoprirà dopo. Un tecnico di WE Network cambia le password di accesso di tutti i parlamentari al sistema, una misura che crea molto malumore nei gruppi. Come raccontano gli ex deputati 5 Stelle, si diffonde la psicosi del controllo delle proprie mail fatto da Casaleggio, un timore rafforzato da quanto successo a Giulia Sarti un anno e mezzo prima. Il chiarimento su questo episodio arriva però poco tempo dopo. Una mail firmata “lo staff di Beppe Grillo”, ovvero la Casaleggio Associati, spiega ai deputati e ai senatori che il sistema precedente non possa essere più ripristinato, e che uno nuovo dovrà essere installato. Si presume, rimarca il “Foglio”, dalla stessa azienda del fondatore. Nella comunicazione elettronica è lamentato il fatto che solo 30 deputati controllino regolarmente la posta e il calendario sulla piattorma. Un’ammissione implicita del controllo di questo sistema, sottolinea Merlo.

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