Casaleggio è poco trasparente, ma l’accusa di spionaggio sui deputati appare poco fondata

lunedì, 7 marzo 2016

L’articolo di Salvatore Merlo del “Foglio” in merito allo “spionaggio” della posta elettronica dei suoi deputati è diventato un caso politico. Il PD è andato subito all’attacco con la consueta promessa di interrogazione parlamentare in merito, oltre a un lungo coro di dichiarazioni sulla scarsa democrazia interna al M5S e sul dominio di Gianroberto Casaleggio. Beppe Grillo ha pubblicato un post di totale smentita del caso, ribattezzato “Watergate” da diversi giornali con enfasi davvero eccessiva visto il termine di paragone scelto. Il “Watergate”, ovvero la scoperta dello spionaggio del democratico Edmund Muskie da parte del presidente Richard Nixon effettuata dal “Washington Post”, è stata una delle più grandi inchieste giornalistiche del secolo scorso, capace di far cadere un presidente degli Stati Uniti. Nulla di simile, sembra, può essere paragonato con la presunta spy story grillina. Nel pezzo di Merlo, che ho descritto per sito sabato scorso, le accuse principali sono basate su testimonianze di fuoriusciti dal M5S. La prova documentale principale, una email che conferma l’intervento della Casaleggio Associati, appare debole, visto che non prova l’eventuale intrusione e visualizzazione delle comunicazioni dei parlamentari a 5 Stelle. L’intervento della società del fondatore dei 5 Stelle era già stato smentito un anno e mezzo fa, quando questa vicenda era venuta fuori per la prima volta. Di nuovo, per ora, visto che sono state annunciate nuove rivelazioni da parte del “Foglio”, c’è relativamente poco. Su Nexquotidiano c’è una approfondita ricostruzione dell’intera vicenda, che può essere utile per farsi un giudizio sulla presunta spy story. Al momento sembra ancora una baruffa tra M5S ed ex deputati, o poco di più. I 5 Stelle e sopratutto i loro leader, Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo, hanno spesso evitato di chiarire i tanti aspetti poco trasparenti della loro democrazia diretta, comprensiva di espulsioni controverse e votazioni dal sapore di ratifiche di decisioni già prese. Avessero mostrato maggior attenzione alle legittime critiche in merito su questo punto, questo caso sarebbe stato valutato con maggior serenità da parte di tutti.

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