Balzani dopo un mese di inutile attesa rinuncia a guidare lista della sinistra milanese

mercoledì, 9 marzo 2016

Francesca Balzani non si candiderà alle prossime elezioni comunali di Milano. Lo ha dichiarato la vicesindaco, arrivata seconda alle primarie del centrosinistra di Milano con il 34% dei voti, in un’intervista al “Corriere della Sera” di mercoledì 9 marzo 2016. ” Sosterrò il centrosinistra ma non mi candido. Dal giorno delle primarie, ho sentito la responsabilità di assicurare pieno protagonismo agli elettori che si sono riconosciuti nella mia candidatura. Che sono tanti: il 34%, oltre 20mila persone. Sono circolate tante ipotesi: capolista di una lista arancione, di una lista Balzani, del Pd a cui si è aggiunta l’ipotesi di vicesindaco in una futura giunta Sala..Ho capito che il modo migliore per dare protagonismo a queste persone è quello di impegnarmi sul programma, le idee, e i progetti affinché nel programma di Sala ci siano quei punti sui quali chi mi ha votato alle primarie ha puntato con più forza. Si parla tanto di liste, partiti, questioni personali, ma penso che una città pragmatica come Milano abbia bisogno di un programma concreto che guardi al futuro. Mi impegno a lavorare su questo con tutta la generosità di cui sono capace”. Francesca Balzani sosterrà Beppe Sala e darà un contributo a livello programmatico, ma ha rinunciato a guidare la lista “arancione”, che avrebbe dovuto raccogliere l’eredità della giunta Pisapia e il consenso degli elettori alla sinistra del PD, così come la fascia più progressista dei votanti del partito di maggioranza relativa a Milano. Nell’intervista al “Corriere” la vicesindaco rimarca l’importanza di questa lista, che andrà costruita nonostante la sua rinuncia. Francesca Balzani ringrazia Giuliano Pisapia e il PD, ma sembra da lei esclusa anche un’eventuale candidatura all’interno della lista democratica. La sua intervista chiude, a un mese dallo svolgimento delle primarie, il dibattito su che tipo di coalizione costruire dopo l’esito del voto. L’ipotesi prevalente era la costruzione di una lista di sinistra da lei capeggiata, con la partecipazione di SEL, ma ora questo progetto appare più fragile dopo la sua rinuncia.

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