Etica e politica, di cosa ha bisogno Napoli? Un intervento di Luisa Cavaliere

venerdì, 11 marzo 2016

Sul “Corriere del Mezzogiorno” di venerdì 11 marzo 2016 è uscito questo editoriale di Luisa Cavaliere che ringrazio per aver ripreso un mio intervento “di fantasia”.

Qualche giorno fa Gad Lerner ha inviato a me come immagino a tanti e tante, il testo di una lettera di dimissioni scritta dall’onorevole Valeria Valente.
Alla prima, frettolosa lettura ho pensato fosse vera. Non ho letto l’ultimo rigo nel quale si diceva “inventato ” quel testo, ho creduto che quell’esordio (“Apprendo con stupore e rammarico che alcuni miei sostenitori, a mia totale insaputa, domenica scorsa davanti ai seggi hanno offerto un rimborso spese a vari cittadini, sollecitandoli a votare il mio nome”) segnalasse un autentico rammarico ed ho provato una sensazione di leggera felicità che l’incedere della lettura rafforzava progressivamente (“Avendo io condotto in piena lealtà la campagna elettorale delle primarie, confrontandomi con un candidato che godeva di una popolarità di gran lunga maggiore della mia, mantengo la convinzione di averlo sconfitto politicamente. Ma poiché non mi risulterebbe sopportabile anche solo il dubbio che quei pochi voti finanziati possano essere risultati determinanti ai fini della mia vittoria, nel condannare l’inqualificabile e mai richiesto comportamento di quei pochi sostenitori, ho deciso di rinunciare spontaneamente all’incarico di candidata sindaca di Napoli che ho avuto l’onore di ricevere dagli elettori”).
Finalmente dopo una campagna elettorale guidata da opachi sentimenti, slogan autocelebrativi che evocavano parole magiche che avrebbero interrotto quella disaffezione alla politica che ci affligge, che ha radici profonde e che continua ad apparirmi come un segno grave del nostro presente, finalmente una scelta “morale”. Finalmente uno scatto, un gesto con un fortissimo valore simbolico. Non una resa ma un esercizio di sovranità, di forza e autorevolezza. Mi sembrava che così Napoli non sarebbe stata più come spesso le capita, sulle prime pagine dei giornali per le sue innumerevoli, moderne e insieme antiche , miserie ma, perché capace di indicare un’inedita strada per far tornare dall’esilio l’etica nel dibattito pubblico. Per appassionare i giovani e le giovani alla politica. Che a fare quel gesto,poi, fosse una donna era la prova che soprattutto (o forse solo) da quel versante poteva arrivare una salutare tempesta. Una sorta di interruzione di una partita tanto ammalata da essere destinata a chiudersi senza vincitori e con molti sconfitti. Prima fra tutti Napoli e la sua già traballante immagine. Poi ho letto bene e il sogno è svanito, interrotto dalle parole ridotte a gergo, dalle interviste inutili , dalle richieste tardive di accordi che profumano di opportunismo e non alludono, come dovrebbero, a relazioni giocate sui contenuti, sulle priorità, sulle scelte che le tante emergenze quotidiane, che chiedono governo tutti i giorni di Napoli imporrebbero se solo le si sapesse vedere nella loro drammaticità, senza ridurle a capitoli esangui di promesse che si buttano nel pozzo del futuro. La partita sembra aver imboccato una via senza scampo con il ridursi significativo delle possibilità del PD di conquistare Palazzo san Giacomo. Mi chiedo e chiedo ad Antonio (Bassolino) e a Valeria (Valente) siete sicuri che le strade che avete scelto siano le uniche e le migliori possibili? Siete certi che le vostre storie debbano avere questi esiti? La vostra Napoli merita questo?
Luisa Cavaliere

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.