I dati sugli avviamenti dell’Osservatorio sul Precariato diffusi dall’Inps descrivono, per gennaio 2016, primo mese di decontribuzione ridotta per le imprese che assumono (dagli 8mila euro del 2015 a poco più di 3mila euro), una forte flessione dei contratti a tempo indeterminato. Se ne sono attivati 70mila in meno rispetto a gennaio 2015, un calo del 39%. Ma anche 50mila in meno rispetto a gennaio 2014 (quando gli incentivi non c’erano). Rispetto ai 70 mila contratti a tempo indeterminato attivati, una contrazione del 39% su base annuale, si registra un calo del 14,5% delle cessazioni. Marta Fana ha realizzato su Twitter un grafico che riassume l’andamento delle attivazioni dei contratti a tempo indeterminato, trasformati dal Jobs Act a partire dal marzo del 2015.
La dinamica mensile dei contratti a tempo indetermianto gen2014-gen2015 #inps #cosedilavoro #sgravi #JobsAct pic.twitter.com/tQW7DXzcqR
— Marta Fana (@martafana) 16 marzo 2016
I dati Inps rilevano i flussi contrattuali, e forniscono un chiarimento sulle modalità dell’assunzione più che sull’andamento dell’occupazione. La frenata dei contratti a tempo indeterminato, aumentati sensibilmente a dicembre 2015, era comunque prevedibile vista la drastica riduzione degli incentivi per le assunzioni.