La dignità della mendicante umiliata dagli ultrà imbecilli dello Sparta Praga

sabato, 19 marzo 2016

Nei giorni scorsi la città di Roma è stata deturpata da un gesto di violenza disgustoso. Un gruppo di ultrà della squadra ceca dello Sparta Praga si è avvicinato a una mendicante romena, che chiedeva l’elemosina sdraiata e con la testa rivolta verso il basso, orinandole sopra. Un episodio di teppismo squallido e e vergognoso, che rende ancora più dignitosa e apprezzabile la coraggiosa intervista concessa dalla donna a “La Repubblica” di sabato 19 marzo 2016. La donna si chiama Isabela Caldarar ha 45 anni e fa la mendicante sul ponte che porta a Castel Sant’Angelo. Alla domanda sul perchè chieda l’elemosina in posizione sdraiata, la signora Caldarar risponde che ” così non vedo quello che ho intorno. Spesso mi insultano, mi prendono in giro. Sdraiata, con la testa nascosta, non vedo niente. Poi è anche un gesto di umiltà”. In merito all’episodio che l’ha coinvolta, Isabela Caldarar trova parole sagge e dignitose. ” Forse sì (non mi avrebbero orinato addosso se non fossi stata sdraiata, ndA), forse l’avrebbero fatto lo stesso. Mi hanno fatto paura. Avevano anche occhi spiritati, da stupidi anche. E poi erano completamente ubriachi. Sono andata via subito per quello”.Isabela Caldarar racconta di vivere sotto un ponte con suo marito, che fa anche lui al mendicante, in un rifugio a Roma Nord. In Romania, dove vivono i suoi figli a casa di sua madre, faceva la contadina in una città della Transilvania, ma poi non è più riuscita ad andare avanti con questa attività. Da diversi anni si è trasferita in Italia, e rimarca di non rubare nulla, a differenza di tanti suoi connazionali. “Io non mento e non rubo. Io amo l’Italia”.

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