Alle origini della violenza umana: un potente, bellissimo, nuovo romanzo italiano sulla Resistenza

giovedì, 24 marzo 2016

Ho letto con emozione, con il senso di una continua scoperta, il breve romanzo “Rosso nella notte bianca” di Stefano Valenti appena pubblicato da Feltrinelli. Dello stesso autore avevo già apprezzato l’esordio con la storia operaia della Breda Fucine di Sesto San Giovanni (“La fabbrica del panico”), ma qui decisamente Valenti si supera. Prende spunto dalla vicenda, realmente accaduta, di Ulisse Bonfanti, ex partigiano che a settant’anni, nel novembre del 1994, uccide a picconate l’uomo che mezzo secolo prima condusse i repubblichini a dare fuoco alla sua baita in Valtellina, recando lutto e disperazione nella sua famiglia di contadini montanari.
Seguendo la testimonianza, al tempo stesso lucida e delirante, potentissima, di Ulisse rinchiuso in un carcere psichiatrico, ripercorriamo una concatenazione di violenze che sono state la normalità quotidiana, da sempre, lassù tra la gente più umile della Valtellina. La vita miserabile dei contadini (e più ancora delle contadine) assediati dalla fame e dal freddo. Poi la ferocia di una guerra partigiana in cui schierarsi, ai paesani, risultava lacerante. L’acculturazione nelle prime brigate della Resistenza, l’intrecciarsi dell’atavica fede cattolica con la nuova fede comunista, la viltà dei fascisti e la crudeltà dei nazisti in ritirata. Ma la violenza quotidiana non si esaurisce con la guerra. Pervade anche il seguito di una vita che da contadina si trasforma in vita operaia, per via del trasferimento in Valsusa dove la madre Giuditta trova lavoro al Cotonificio. Anche Ulisse da giovanissimo partigiano si adeguerà alla nuova dimensione della fabbrica, parteciperà alle lotte sindacali, cercherà di sopportare gli incubi nevrotici e il senso di ingiustizia che lo pervadono incessantemente, da quei giorni tragici in montagna.
La scrittura di Stefano Valenti ha la rara capacità di accompagnarci dentro alla dimensione più intima dell’umana violenza, senza mai offuscare il contesto storico nel quale essa si colloca. I tormenti esistenziali, i dilemmi di fede, ma soprattutto la fatica del vivere, diventano qui insieme storia e letteratura. Davvero vi sorprenderà, questo nuovo romanzo italiano sulla Resistenza.

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.