La “maternità surrogata” è un brutto termine per definire la gestazione dei bambini per altre persone, come bene aveva spiegato la filosofa e deputata PD Michela Marzano ai tempi del “caso Vendola”. Il “figlio in provetta” concepito dall’ex presidente della Puglia insieme al suo compagno Ed Testa grazie alla gestazione avvenuta nel corpo di una donna aveva suscitato un’enorme polemica in Italia. Il tema è molto delicato, e opinioni diverse sono certo più che legittime. Stupisce però come la molto probabile seconda “maternità surrogata” voluta da Cristiano Ronaldo sia accolta nel silenzio. L’indignazione sui social così come l’attenzione quasi morbosa dei media sembra sia riservata solo alla gestazione dei bambini per altre persone se queste sono gay. Se invece sono etero, invece, va bene. Forse il problema non è la maternità surrogata, ma un sentimento omofobo ancora molto radicato nella società italiana.