L’irragionevole sanzione penale, fino a 4 anni di carcere, per chi evade il canone Rai

mercoledì, 30 marzo 2016

La riforma del canone Rai ha introdotto una sanzione da 8 mesi a 4 anni di carcere per chi evade il canone Rai. Nel testo della legge si cita l’articolo 482 del codice penale, che sanziona la falsità materiale commessa dal privato. La fattispecie vale per chi dichiara il falso all’Agenzia delle Entrate in merito all’esenzione per il canone, consentita a chi non ha un apparecchio televisivo domestico. Una sanzione così severa appare però sproporzionata e incoerente con le pene per i  reati tributari previste nel nostro ordinamento. L’evasione fiscale per omessa dichiarazione è sanzionata penalmente con una soglia minima di 30 mila euro. Il canone Rai vale 100 euro l’anno. La magistratura non applicherà probabilmente in modo rigido questa norma, che appare frutto di un errore o di un’eccessiva tutela dell’autodichiarazione. Dichiarare il falso alle autorità, in questo caso l’Agenzia delle Entrate, è un reato grave, però una sanzione penale così forte come la privazione della libertà appare davvero sproposita in una simile casistica. Sinceramente spero di aver sbagliato a comprendere la norma, così come tutti i media del resto. 

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