L’appello di Napolitano all’Austria per non chiudere il confine del Brennero

martedì, 5 aprile 2016

L’Austria ha deciso di chiudere la confine col Brennero, ripristinando controlli alle frontiere per impedire un possibile massiccio arrivo di migranti dopo la “muratura” della via balcanica. Questa prospettiva inquieta Giorgio Napolitano, che ha scritto un appello in forma di lettera pubblicata su “La Repubblica” di martedì 5 aprile 2016. Un appello che cita più volte presidente Heinz Fischer,che lascerà l’incarico tra poche settimane, anche se la decisione di “chiudere” il Brennero è stata presa dal governo guidato dal cancelliere socialdemocratico Faymann. Giorgio Napolitano rimarca in particolar modo il valore simbolico del confine del Brennero, attraversato dagli eserciti durante i conflitti bellici che hanno contrapposto Austria e Italia nel Novecento. Ecco il testo completo della lettera, che prende spunto anche dalle tensioni registrate al confine dopo la decisione dell governo austriaco.

Caro direttore, ho visto con sgomento le preoccupanti immagini degli avvenimenti di domenica alla frontiera con l’Austria. A tale riguardo, a fine febbraio avevo letto e apprezzato la dichiarazione del Presidente austriaco Heinz Fischer in materia di pressione migratoria anche verso il suo Paese. Conosco per antica amicizia il suo forte convincimento europeistico e la sua amicizia per l’Italia. Avevo anche perciò considerato coerente quel che egli aveva detto allora sulla necessità di salvaguardare la libera circolazione delle persone e delle merci attraverso il Brennero. Quel che è accaduto domenica, e la tendenza ormai emergente a ripristinare controlli alla frontiera, appare purtroppo una smentita alle precedenti rassicurazioni. Nel 1998, da ministro dell’Interno fui al Brennero con il mio omologo ministro austriaco per rimuovere insieme la barriera al confine tra i nostri due Paesi: confine due volte nel corso del Novecento attraversato con la forza da eserciti in guerra tra loro. E a rafforzare il valore della libera circolazione tra Italia e Austria giunse la decisione della costruzione del traforo del Brennero, per il quale salutammo — come presidenti di Italia e Austria, io e Fischer — l’inizio dei lavori. Non è immaginabile che si torni indietro da quella storica svolta per la pace e il comune progresso economico e civile

 

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