Il secondo anno di governo non è iniziato bene per Matteo Renzi. Il caso Guidi sta facendo male all’esecutivo guidato dal segretario del PD, in difficoltà anche per spaccatura nel suo partito in merito al referendum del 17 aprile, e sempre più inquieto per quanto riguarda il nostro sistema bancario. Il tutto in un contesto di crescita economica fragile, e inferiore alle aspettative. Come spesso gli capita da quando è al governo, Matteo Renzi ricorre a un annuncio di sollievo fiscale per uscire dalle difficoltà politiche e e mediatiche in cui si trova, sulla scia del provvedimento più noto del suo governo, gli 80 euro di bonus mensile per i redditi medio-bassi. Nella videochat di Facebook il presidente del Consiglio ha annunciato l’adozione dello stesso provvedimento, da erogare in futuro, più o meno prossimo, ai pensionati al minimo. La misura non è esageratamente costosa, visto che si parla di 2 o 3 miliardi di euro, ma appare scarsamente finanziabile visto lo stato precario delle nostre finanze pubbliche. La legge di Stabilità non ha ricevuto ancora il giudizio positivo della Commissione UE, e già in questo momento gli obiettivi di bilancio del 2016 appaiono difficilmente raggiungibili con la crescita che si prospetta. Renzi però, costretto a rinunciare a una visita a Matera per evitare eccessive contestazioni sul caso Guidi, si è così deciso a giocare la carte dell’ennesimo bonus. Una mossa già fatta ripetutamente in passato: il bonus per i più poveri, poi non realizzato, per le amministrative 2015, concluse in modo così deludente da spingerlo ad annunciare la cancellazione della prima casa a luglio. Il bonus di 80 euro per poliziotti e 18enni inserito in Stabilità, adottato per il pressochè nullo impatto nell’opinione pubblica generato dall’addio all’Imu.