Era necessario invitare ultrà pregiudicati al Senato della Repubblica?

venerdì, 8 aprile 2016

Capi ultrà a confronto con senatori di tutti gli schieramenti per discutere di una nuova normati che disciplini l’accesso agli stadi. Tra di loro anche pregiudicati, come il “Bocia”, il soprannome di Claudo Galimberti, storico leader della curva dell’Atalanta e condannato per lesioni personali, oltre che sottoposto a ben 9 Daspo che gli impediscono di entrare allo stadio di Bergamo come in altri impianti sportivi italiani. E’ successo giovedì 7 aprile, e la prima testata a parlarne è stata “La Gazzetta dello Sport”. ” Vito Crimi, M5S. Gian Marco Centinaio, Lega Nord. Loredana De Petris e Paolo Cento, Sel. Mario Tullo, Pd. Questi i nomi filtrati, magari c’era qualche altro illustre parlamentare. Sono i senatori e i deputati (nel caso di Cento, ex) che ieri si sono “confrontati” dentro una sala del Senato della Repubblica con i rappresentanti di venticinque gruppi ultrà italiani, per lo più riconducibili a squadre di calcio, ma non solo. Con gli esponenti del San Donà (rugby) e della Fortitudo Bologna (basket), infatti, c’era la “crema” del movimento ultrà italiano: Arezzo, Ascoli, Atalanta, Avellino, Bari, Brescia 1911, Bologna, Cavese, Cesena, Fasano, Genoa, Lazio, Milan, Napoli, Padova, Palermo, Parma, Reggiana, Sampdoria, Ternana, Udinese, Venezia, Vicenza. Una folta delegazione riunita dagli avvocati Giovanni Adami e Lorenzo Contucci, che ha avuto accesso al Senato, in una sala prenotata personalmente da Vito Crimi”. Difficile non provare molte perplessità per un simile invito, che ha suscitato una diffusa e comprensibile indignazione, con tanto di relazione del Bocia ai parlamentari. Gli ultrà sono una realtà certo complessa, ma un confronto coi loro avvocati sarebbe ampiamente bastato. Far parlare nelle istituzioni che rappresentano la volontà popolare, massima espressione della nostra Repubblica, chi ha infranto la legge con comportamenti violenti appare oltremodo discutibile. Bene ha fatto la “Gazzetta” a riportare questa notizia, e bene farebbero i parlamentari coinvolti a spiegare i motivi di questo confronto.

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