Regione Lombardia condannata a risarcire Englaro per aver negato il diritto a morire con dignità a Eluana

venerdì, 8 aprile 2016

Beppino Englaro ha vinto di nuovo un’altra causa nei confronti di chi non ha voluto rispettare la volontà di sua figlia Eluana. La regione Lombardia è stata infatti condannata dal Tar a risarcire i genitori della ragazza scomparsa nel 2009 per l’ignobile, a parere di chi scrive, divieto di applicare le sentenze della magistratura sullo stop all’alimentazione e idratazione artificiale che tenevano in vita la donna in stato vegetativo da moltissimi anni. Dopo una lunga, coraggiosa ed esemplare battaglia nei tribunali italiani Beppino Englaro era riuscito a far ottenere il rispetto della volontà della figlia in merito a una morte dignitosa. Nel febbraio del 2009 l’amministrazione regionale all’epoca guidata da Roberto Formigoni aveva impedito la sospensione delle cure che tenevano in vita artificialmente Eluana Englaro in tutti gli ospedali lombardi, costringendo la sua famiglia a portarla in una clinica di Udine. Una decisione contraria al chiaro pronunciamento della Corte di Cassazione, scolpita da un passo della sentenza del Tar lombardo. ” Non è possibile che lo Stato ammetta che alcuni suoi organi ed enti, qual è la Regione Lombardia, ignorino le sue leggi e l’autorità dei tribunali, dopo che siano esauriti tutti i rimedi previsti dall’ordinamento, in quanto questo comporta una rottura dell’ordinamento costituzionale non altrimenti sanabile”. In un’intervista al “Giorno” di venerdì 8 aprile Beppino Englaro rimarca come non sia per nulla interessato alla cifra del risarcimento, mentre per lui sia molto più importante ciò che hanno scritto i giudici. Il padre di Eluana cita il passaggio della sentenza evidenziato sopra, augurandosi che un caso simile non possa più verificarsi. ” E mi auguro che nessun governatore, che si ammanti o no dell’aura da “Celeste”, si permetta di prendere una decisione del genere”. In caso di eventuale ricorso dell’amministrazione regionale contro la sentenza al Consiglio di Stato Englaro annuncia che non rinuncerà ad andare avanti nella sua battaglia. Il presidente Maroni sta valutando cosa fare, visto che non fare appello potrebbe far scattare un danno erariale. Beppino Englaro spiega infine che non sa ancora come donerà in beneficenza gli oltre 143 mila di euro ottenuti come risarcimento.

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