Uniti con Beppe Sala perché Milano si confermi capitale dei diritti civili e attenta alla giustizia sociale

domenica, 10 aprile 2016

La sinistra milanese è chiamata nelle prossime settimane a uno sforzo unitario con il candidato sindaco uscito vincitore dalle primarie cui hanno partecipato sessantamila cittadini: Beppe Sala. La fine del velleitario tentativo personale di Corrado Passera, allarga solo di poco lo schieramento di destra che fa capo a Stefano Parisi, ma ne galvanizza molte indicibili aspettative: da una parte che Palazzo Marino torni sede ospitale per gli affaristi, subordinando l’interesse pubblico alle scorribande di chi si è arricchito calpestandolo per un ventennio; dall’altra l’affermazione della Lega come primo partito di una destra lacerata e subalterna alle pulsioni xenofobe e oscurantiste all’offensiva in tutta Europa.
In sintesi, la destra sogna di interrompere l’esperienza di legalità e apertura che nei cinque anni della giunta Pisapia ha fatto di Milano una città aperta all’innovazione, accogliente, capitale italiana dei diritti civili, impegnata a perseguire la giustizia sociale pur in condizioni di taglio della spesa pubblica.
Decisivo sarà l’impegno di una sinistra che sulla scelta di Sala aveva dissentito e che ha molte buone ragioni per manifestare delusione di fronte alla politica del governo Renzi. La lista Sinistra X Milano guidata da Daria Colombo e ispirata da Giuliano Pisapia vuole rivolgere in positivo anche questo malcontento, rivendicando il buon lavoro compiuto e scongiurando la prospettiva di una nefasta restaurazione. Affidarsi solo all’incognita del ballottaggio -accettando il rischio che Parisi si presenti in vantaggio dopo il primo turno del 5 giugno- sarebbe una scelta irresponsabile: la candidatura separata, consapevolmente non competitiva, del pur rispettabile Basilio Rizzo all’estrema sinistra, è solo una manifestazione di autolesionismo che a questo punto non ci possiamo permettere.

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