La battaglia di Ted Cruz, il più credibile avversario di Trump, per il divieto dei vibratori

giovedì, 14 aprile 2016

Tra pochi giorni le primarie presidenziali si sposteranno nel Nordest. Prima New York, poi Pennsylvania, Maryland. Connecticut, Delaware e Rhode Island voteranno in elezioni sempre più decisive per la nomination. Tra i Repubblica l’unico credibile avversario di Donald Trump è Ted Cruz. Senatore del Texas, e punto di riferimento della cosiddetta destra evangelica. La battaglia culturale per la difesa dei valori cristiani è uno dei profili distintivi della sua candidatura, in coerenza con un percorso politico ispirato a un conservatorismo con forti accenti religiosi. Il sito liberal Mother Jones ha ricordato uno degli episodi più curiosi di questa lunga battaglia di Ted Cruz per affermare i valori cristiani. Quando il candidato repubblicano era il Solicitor General del Texas, incarico simile all’Avvocato generale dello Stato, aveva infatti difeso il divieto di vibratori. Nel 2003 un’azienda che vendeva sex toy aveva infatti ritenuto incostituzionale una legge del Texas che ne vietava la vendita, citando il diritto alla privacy stabilito dalla Corte Suprema nel XIV emendamento. L’ufficio legale dello Stato guidato da Ted Cruz era ricorso contro la causa dell’azienda di Austin, difendendo la normativa presso la magistratura federale. Mother Jones ricorda un passaggio curioso di quell’opinione, in cui si spiegava come la Costituzione non proteggesse il diritto a stimolare i propri genitali. Una posizione che sembra perfino mettere in dubbio l’autoerotismo, anche se probabilmente questo non era il caso. La legge del Texas è stata poi bocciata dalla Corte di Appello federale, e il Texas ha evitato di ricorrere alla Corte Suprema. Ted Cruz, che ricorda spesso le sue battaglie legali sui valori cristiani, come il divieto dell’aborto tardivo o l’installazione dei Dieci Comandamenti su un monumento, ha invece taciuto su questo episodio durante la sua campagna elettorale

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