La sinistra francese si divide sul divieto di velo all’università

venerdì, 15 aprile 2016

Il velo islamico da vietare all’università è il nuovo tema su cui si è spaccata la sinistra socialista al governo. In crisi al centro, a destra e come a sinistra, come mostrato anche da questa polemica lanciata dal primo ministro Manuel Valls. Il premier, esponente dell’ala moderata del Ps, ha detto a Liberation di voler vietare il velo islamico anche nelle università. Nelle scuole francesi le ragazze di religione musulmana non possono indossare il tradizionale copricapo fino al liceo. Valls vorrebbe estendere questo divieto anche agli istituti di istruzione superiore. ” Mi piacerebbe che fossimo capaci di dimostrare che l’Islam è fondamentalmente compatibile con la République, la democrazia, i nostri valori, l’eguaglianza tra uomini e donne. Sono convinto che sia possibile” Una proposta che ha creato una forte polemica sui social media, in settimane contraddistinte dalla ribellione dei giovani contro il governo socialista, che prima hanno protestato contro il “Jobs Act” del governo Valls e poi da due settimane occupano le piazze delle maggiori città francesi di notte. La ministro dell’Istruzione, Najat Vallaud-Belkacem, di origine marocchine, si è detta contraria alla idea lanciata dal suo capo di governo. Più sfumata, ma tendenzialmente contraria, è invece stata la posizione espressa da François Hollande, che ha rimarcato come non ci sarà alcuna nuova legge sul divieto di velo islamico rispetto all’attuale. Il presidente ha detto che annuncerà la sua ricandidatura, o il suo ritiro, alle presidenziali del 2017 a fine anno. Valls, e il ministro dell’Economia Macron, ancora più centrista anche se meno “severo” sui temi della sicurezza e dell’immigrazione, si contendono la candidatura all’Eliseo in caso di mancata corsa dell’attuale presidente della Repubblica.

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