L’Italia come l’Egitto? Nessun colpevole per la morte di Giuseppe Uva

sabato, 16 aprile 2016

I poliziotti e i carabinieri imputati per la morte di Giuseppe Uva sono stati tutti assolti perché il fatto non sussiste. Le accuse erano omicidio preterintenzionale, abbandono di incapace, arresto illegale, riqualificato dai magistrati in sequestro di persona, e abuso di autorità. La Corte di Assise di Varese ha però ritenuto che non ci fossero prove per confermare i capi di imputazione. Una valutazione che era condivisa anche dall’accusa: nessuno può dirsi stupito dall’assoluzione visto come era andato il processo, con un pubblico ministero schierato su simili posizioni. In modo coerente al comportamento della procura di Varese sul caso sin dal suo avvio. La gioia degli assolti è comprensibile così come assolutamente giustificata è l’indignazione della sorella Lucia, che ha promesso di continuare la battaglia per la verità sulla morte di suo fratello Giuseppe. Giuseppe Uva era un uomo di 43 anni che è stato fermato la sera del 13 giugno insieme a un suo amico in stato di ubriachezza, mentre spostavano transenne poste sulla strada, intralciando il traffico. Dopo esser stato portato in caserma, dove ha passato la notte, è stato poi portato in ospedale per esser sottoposto a un TSO per gli atti di autolesionismo che avrebbe compiuto su se stesso. La richiesta di intervento sanitario era arrivata dall’amico arrestato, Alberto Biggiogero, che però era stata inizialmente fermata dai carabinieri. Il TSO è stato autorizzato dall’intervento di una guardia medica arrivata in caserma. La mattina del 14 giugno Giuseppe Uva è deceduto in un reparto psichiatrico. Le foto del cadavere sembravano indicare un possibile pestaggio, così come le testimonianze dell’amico fermato con lui. Ecco una ricostruzione della vicenda effettuata dal programma TV “Chi l’ha visto”

Tesi che però non sono mai state ritenute credibili dalla procura di Varese, in fase di indagine così come di  processo. Le sentenze si devono rispettare, nessuno può essere condannato senza prove, ma certo l’assoluzione non può che lasciare perplessi, visto che già i medici che l’avevano curato erano stati ritenuti innocenti. La morte di Giuseppe Uva è l’ennesimo caso di una persona arrestata dalle forze dell’ordine e poi morta poche ore dopo il suo fermo. Capire perchè una persona sia deceduta dopo esser finita sotto il controllo delle autorità dello Stato rimane un dovere civile per la nostra democrazia.

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