13 milioni e 334 mila sì, il numero più alto di sì ai referendum negli ultimi 15 anni (2011 a parte)

lunedì, 18 aprile 2016

Il referendum popolare sulla durata delle trivellazioni in mare si è concluso con un’affluenza finale del 31,2%, pari a poco meno di 16 milioni di italiani. I sì sono stati 13 milioni e 334 mila, i no 2 milioni e 200 mila. Il quorum del 50%+1 degli elettori è stato superato solo in Basilicata. Le regioni dove il sì è andato meglio sono state Puglia e Veneto, con affluenza superiore o vicina al 40%, mentre la mobilitazione referendaria è stata particolarmente bassa nelle altre regioni del Sud così come in Trentino Alto-Adige. Le regioni dove il no ha ottenuto i migliori risultati sono state Lombardia e Emilia-Romagna, con i contrari attorno al 20%. Per valutare i risultati del quesito referendario è utile paragonarli ai precedenti svolti in Italia negli ultimi 20 anni. Da ormai una ventina d’anni, con l’eccezione del 2011, i referendum non raggiungono mai il quorum. Pubblico solo i dati dei sì, per esigenze di sintesi e visto che sono i favorevoli ai quesiti a trascinare la partecipazione ai referendum. Nel 2011 i sì ai quattro referendum sono stati poco meno di 26 milioni. Nel 1997, la prima tornata fallita per mancato raggiungimento del quorum, i sì ai quesiti dei Radicali erano oscillati tra 8 milioni e mezzo e 11 milioni. Nel 1999 i sì all’abrogazione della quota proporzionale del Mattarellum erano stati più di 21 milioni. Il quorum non era stato raggiunto per pochissimo. Nel 2000 i sì ai quesiti dei radicali erano compresi tra i 10 milioni e 200 mila e i 4 milioni e mezzo (quorum mancato, ma nel referendum su abrogazione dell’articolo 18 erano prevalsi i no). Nel 2003 i sì per l’estensione dell’articolo 18 alle imprese sotto i 15 dipendenti erano stati 10 milioni e mezzo. Nel 2005, i sì ai quesiti sulla fecondazione assistita erano oscillati tra i 9 milioni e 200 mila e i 10 milioni 700 mila. Nel 2009 i sì al referendum sulle modifiche al cosiddetto Porcellum erano stati tra gli 8 milioni e i 9 milioni e mezzo. In questi anni la popolazione italiana è cresciuta : gli elettori nel 1997 erano 49 milioni, nel 2016 50 milioni e 700 mila. Nell’ordinamento della nostra Repubblica, oltre al referendum abrogativo disciplinato dall’articolo 75, è previsto anche il referendum confermativo ex articolo 138 sulle revisioni costituzionali, che non prevede quorum. Nel 2001 i sì alla revisione del Titolo V erano stati 10 milioni e 433 mila. Nel 2006 i sì alla revisione del bicameralismo perfetto, all’introduzione del premierato e alla “devolution” erano stati 9 milioni e 970 mila. La revisione era stata bocciata con 15 milioni e 800 mila no. Ultimo dato da rimarcare è la forte flessione della partecipazione registrata alle elezioni negli ultimi 20 anni. Alle europee del 1999 aveva votato il 69% degli aventi diritto, nel 2014 il 57%. Alle politiche del 1996 e del 2006 l’affluenza era stata vicina all’85%, nel 2013 invece si è fermata al 75%. Alle regionali del 2000 la partecipazione era stata superiore al 70%, mentre nel 2015 si è assestata intorno al 53%.

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