Cosa indicano i sondaggi di Roma, Milano, Napoli e Torino

giovedì, 21 aprile 2016

Le grandi città italiane sono sempre state la roccaforte del centrosinistra, che le ha governate praticamente sempre nel lungo ciclo berlusconiano, con l’eccezione di Milano, a partire dal 1993. Proprio la vittoria nel capoluogo lombardo di Giuliano Pisapia aveva segnato la definitiva chiusura di quella fase politica, inaugurando un nuovo ciclo sempre caratterizzato dai brillanti risultati del PD e degli alleati nelle tornate amministrative, e risultati più deboli alle politiche. Il 2016 sembrerebbe, il condizionale è d’obbligo, modificare questo dato consolidato della politica italiana. I sondaggi, da prendere con cautela, rilevano infatti come il PD potrebbe perdere in tutte le quattro metropoli del nostro Paese. Napoli e Roma sono le tornate più complesse, con i candidati Valente e Giachetti che rischiano di esser esclusi al ballottaggio. A Milano Giuseppe Sala è rilevato praticamente alla pari con Stefano Parisi sia al primo che al secondo turno dalla maggioranza degli istituti. Se questo pareggio demoscopico fosse confermato, l’elezione sarebbe decisa dalla mobilitazione di elettori grillini e di sinistra radicale all’eventuale ballottaggio. Anche a Torino, secondo gli ultimi sondaggi commissionati da Porta a Porta, la conferma di Piero Fassino non sarebbe scontata. La vittoria al primo turno appare molto improbabile. Al secondo turno la candidata del M5S, Chiara Appendino, è rilevata a pochi punti percentuali dal sindaco.  Ecco i dati diffusi ieri da Porta a Porta, spiegati in un lancio dell’agenzia Ansa.

– In un sondaggio elettorale commissionato da Porta a Porta sulle elezioni per i sindaci a Roma, Milano Napoli e Torino, gli istituti IPR e Tecnè prevedono un sostanziale testa a testa tra Sala e Parisi a Milano entrambi al 37 / 38 che nell’inevitabile ballottaggio per Noto (IPR) sala supererebbe Parisi di un solo punto mentre Morizzo (Tecnè) non si sbilancia e attribuisce ad entrambi il 50%. A Napoli entrambi gli istituti prevedono una vittoria di De Magistris che al ballottaggio batterebbe Lettieri (Centrodestra) 51 a 49 (IPR) e 52 a 48 (Tecne’). Il centro sinistra al primo turno si fermerebbe quindi al terzo posto con il 21%. A Torino, entrambi gli istituti prevedono che Fassino, per il Centrosinistra, batterebbe il candidato del M5S Appendino nel ballottaggio 52 a 48 %. Lo scontro più complicato è però quello della Capitale Roma in cui sono stati simulati tre scenari: scenario 1 (con il permanere della candidatura di Bertolaso) nel quale si profilerebbe un Ballottaggio con la vittoria di Raggi (M5S) contro Giachetti (Centrosinistra) per 57 a 43 (IPR) e 59 a 41 (Tecnè). Scenario 2 (Forza Italia e Bertolaso alleati con Marchini) in questo caso il ballottaggio sarebbe tra Raggi (M5S) e Marchini (lista civica). In questa seconda ipotesi il vincitore del ballottaggio sarebbe per Noto (IPR) Marchini 53 contro 47 della Raggi. Per Morizzo (Tecnè) il sondaggio rimarrebbe sulla parità 50 contro 50. Scenario 3 (Forza Italia e Bertolaso appoggiano Meloni). In questo scenario il ballottaggio sarebbe tra Raggi (M5S) e Meloni (Centrodestra) e la Raggi vincerebbe sulla Meloni 52 a 48 %

Simili dati indicano una tornata amministrativa, dal forte sapore politico visto che vanno al voto le maggiori città italiane, con un possibile solo sconfitto, il PD, e diversi vincitori. Il M5S deve vincere a Roma per poter ambire a un ruolo credibile di avversario di Renzi, che sarebbe consolidato da un successo a Torino. I deludenti risultati di Milano e Napoli evidenzierebbero però i limiti del Movimento 5 Stelle. Allo stesso modo il centrodestra potrà “dirsi vincitore” solo se vincerà in 2 o 3 città, e sembra poter perdere tutte. I dati sono ovviamente provvisori, e potrebbero anche rivelarsi sbagliati. Il nervosismo che trapela del governo da ormai diverse settimane sembra però esser confermato da sondaggi sicuramente più negativi del previsto.

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