Davigo, condivisibile o meno che sia, non ha mai detto che «tutti i politici rubano»

sabato, 23 aprile 2016

L’intervista di Piercamillo Davigo al “Corriere della Sera” di venerdì 22 aprile 2016 così come la sua lectio magistralis all’università di Pisa hanno creato una rilevante polemica mediatica. L’accusa nei confronti del presidente dell’Associazione nazionale dei magistrati è di aver così tanto generalizzato sulla classe dirigente da affermare che tutti i politici rubino. Un rimprovero che gli fa anche Raffaele Cantone, in una intervista al “Corriere “di oggi, seppure in modo sfumato. Piercamillo Davigo ha espresso concetti sicuramente molto forti, però non si può discutere sulle sue affermazioni attribuendogli una cosa non vera. Nell’intervista di ieri al quotidiano diretto da Luciano Fontana il presidente dell’Anm ha rimarcato come rispetto a Tangentopoli la corruzione sia cresciuta, e come rispetto al ’92/’94 ci sia un clima più forte di impunità. Nella lectio magistralis, la frase che ha creato la polemica successiva, con tanto di precisazione del vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, è la seguente: «La classe dirigente di questo Paese quando delinque fa un numero di vittime incomparabilmente più elevato di qualunque delinquente da strada e fa danni più gravi». Passaggio certo polemico, ma non sconvolgente, sinceramente. Davvero si può pensare che un eventuale leader politico corrotto provochi meno danni alla società di un rapinatore comune? Lo stesso Piercamillo Davigo ha poi rimarcato come «in Italia la vulgata comune è dire che rubano tutti. No, mi fa arrabbiare questa cosa, rubano molti. Non tutti. Altrimenti non avrebbe senso fare i processi».

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.