Trump-Salvini summit di cervelloni a Filadelfia: al peggio non c’è mai fine

martedì, 26 aprile 2016

Matteo Salvini ha incontrato Donald Trump. Il segretario della Lega Nord, in visita negli Stati Uniti, ha assistito a un comizio del candidato repubblicano a Filadelfia, la più grande città della Pennsylvania, Stato che svolge oggi martedì 26 aprile le primarie presidenziali. Dopo il consueto bagno di folla, The Donald ha concesso una chiacchierata di venti minuti a Matteo Salvini, con tanto di photo opportunity utile sopratutto per il segretario del Carroccio, in cerca di una credibilità internazionale che ancora gli manca. Il leader della Lega ha subito postato sui suoi social media la foto che lo ritrae al candidato che probabilmente conquisterà la nomination repubblicana, con tanto di hashtag in suo sostegno.

Donald Trump interpreta una destra non così dissimile dai toni populisti di Matteo Salvini. Il miliardario di NYC sta dominando le primarie del Gop grazie alla sua carica anti establishment, alle sue posizioni radicali sull’immigrazione – distanti tra l’altro anni luce da George W Bush, favorevole alle sanatorie per gli stranieri residenti in modo irregolare sul suo americano – e alla voglia di novità dell’elettorato conservatore deluso dai vertici repubblicani. Salvini non ha certo conquistato l’opinione pubblica di destra italiana come fatto da Trump con quella americana, come dimostra anche il sostanziale fallimento di “Noi con Salvini”, però il suo obiettivo è di rendere maggioritarie nel campo conservatore tesi finora ritenute troppo estremiste. Un po’ come ha fatto Donald Trump sull’immigrazione, anche se il successo del miliardario di NYC, in passato democratico e su diversi temi distante dall’ortodossia pro Wall Street dei repubblicani,  non è legata solo all’ostilità nei confronti degli stranieri che si trasferiscono negli Usa.

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