Sondaggio Corriere: PD, M5S e centrodestra unito (se ci riescono) appaiati al 30%, come nel 2013

sabato, 30 aprile 2016

Il “Corriere della Sera” di sabato 30 aprile ha pubblicato il nuovo sondaggio di Ipsos di Nando Pagnoncelli sulle intenzioni di voto nazionali. Il PD ha un leggero primato demoscopico con il 31% sul Movimento 5 Stelle al suo record storico, intorno al 29%. Il centrodestra sarebbe competitivo con la formazione di Renzi e coi grillini se si presentasse unito, ipotesi certo non così facile alla luce delle continue divisioni tra Forza Italia e Lega Nord.

 

Ipsos rileva l’ipotetico listone unitario del campo berlusconian-salviniano al 28,9%, sotto di solo 2 decimi percentuali al M5S e a 2 punti dal PD. I dati dell’istituto di Pagnoncelli, come si vede dalla grafica pubblicata su Corriere.it, segnalano una sostanziale stabilità dell’elettorato italiano nell’ultimo anno. A giugno 2015, dopo la deludente tornata amministrativa delle regionali e comunali del 30 maggio, il PD era sceso al 31% e lì è rimasto. Il M5S è aumentato di poco meno di 2 punti tra giugno 2015 e aprile 2016, una cambiamento che però non rappresenta una oscillazione significativa dal punto di vista statistico. Nel campo del centrodestra Ipsos rileva perfetta parità, al 13%, tra Lega e Forza Italia, mentre l’anno scorso la formazione di Salvini distanziava, seppur di poco, quella di Berlusconi. L’istituto rileva l’area degli indecisi e del non voto poco sotto al 40%. Ipsos ha anche testato l’ipotesi dei ballottaggi, dove vincerebbe il PD, sempre con margini inferiori all’errore statistico, sia contro M5S e centrodestra unito. Se si andasse invece a un secondo turno dell’Italicum tra pentastellati e listone di destra vincerebbe la formazione di Di Maio e Di Battista. Il quadro demoscopico rilevato da Ipsos è molto simile a quello osservato dai maggiori istituti italiani, come Euromedia, EMG o Demos. L’Italia, almeno secondo i sondaggisti, è tornata dopo la breve parentesi di “egemonia” renziana seguita alle trionfali europee a una situazione di sostanziale parità tra i tre poli politici del nostro Paese. Una dinamica che sembra riportarci alle elezioni del 2013, quando il centrosinistra di Bersani e il centrodestra di Berlusconi erano divisi da poco più di 100 mila voti, con il M5S molto vicino e partito più votato nella circoscrizione Italia.

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