Cosa dicono i sondaggi sul referendum sulle riforme costituzionali

martedì, 3 maggio 2016

Matteo Renzi ha de facto inaugurato la campagna elettorale del referendum costituzionale con il lancio di 10 mila comitati per il sì. A ottobre gli italiani dovrebbero votare sul quesito che, ex articolo 138, chiederà loro di approvare la riforma del bicameralismo perfetto, del Titolo V e la riduzione dei costi delle istituzioni, con la cancellazione del Cnel e la trasformazione del Senato. Nelle settimane successive all’approvazione definitiva del Ddl Boschi, avvenuta con il sesto e ultimo voto della Camera dei Deputati, sono stati diffusi diversi sondaggi, che offrono un quadro piuttosto diverso. Il TG3 e la trasmissione Piazza Pulita de La7 hanno commissionato due indagini a Ipr e Index Research. La prima, come si vede dall’immagine, rileva i no in vantaggio in caso di bassa affluenza, con una tendenza alla crescita dei sì fino a passare in testa in caso di maggior mobilitazione. 

I dati di Piazza Pulita sono piuttosto diversi, visto che Index Research rileva i sì in netto vantaggio, di quasi 25 punti al netto degli indecisi.

 

Un dato simile a quello rilevato da Demopolis per 8 e mezzo, che rilevava i sì al 58% e i no al 42%.

Euromedia, l’istituto di Alessandra Ghisleri che collabora con la trasmissione Ballarò, ha diffuso dati che rilevano maggior equilibrio, con i no passati in testa da alcune settimane.

Su una cosa i sondaggi sembrano essere concordi: la riforma piace agli elettori della maggioranza di governo, PD in primis. Diversa è invece la percezione sugli elettori di centrodestra e M5S, che sommati rappresentano circa i 3/5 dei votanti complessivi, quindi largamente maggioritari se seguissero il no espresso in Parlamento dai loro partiti di riferimento. Alcuni istituti rilevano un testa a testa tra i favorevoli e i contrari, mentre chi rileva il no in vantaggio registra un orientamento prevalentemente contrario. Un’altra cosa che si può affermare è che rispetto ai sondaggi iniziali, che rilevavano i sì intorno al 70%, la competizione sembra essersi riequilibrata.

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