L’arresto del sindaco di Lodi conferma che il Pd non può sopravvivere di solo “renzismo”

martedì, 3 maggio 2016

L’arresto per turbativa d’asta del sindaco di Lodi, Simone Uggetti giunge a pochi giorni dall’indagine per concorso esterno in associazione camorristica sul presidente del Pd campano, Stefano Graziano. Mi auguro che nessuno indulga a espedienti complottisti sulla “giustizia ad orologeria”. Qualunque sia l’esito delle indagini in corso, emerge grande come una casa un problema di selezione della classe dirigente che il segretario del partito, Matteo Renzi, ha affrontato in questi due anni ricorrendo al solo criterio della fedeltà al suo nuovo corso. Il Pd ha una guida nazionale palesemente inadeguata. Ha mortificato l’emergere di personalità autorevoli, ricorrendo a sbiadite controfigure del “capo” e ha sfigurato la sua fisionomia di organismo collettivo. Il danno è gravissimo. Molte preziose relazioni con il tessuto sociale e con la rappresentanza delle istanze tradizionali della sinistra sono state sacrificate alla logica di un potere acchiappavoti che fa acqua da tutte le parti.
Il Partito Democratico è oggi un partito malato, da rifondare da cima a fondo. Rischia lo sfascio, prima ancora di una catena di sconfitte alle prossime elezioni amministrative.Chi si illudeva di sopravvivere di solo “renzismo” fa i conti con una realtà sfuggita al controllo di una leadership personalistica rivelatasi insensibile alle esigenze di un grande partito plurale. Mi auguro che il corpo vivo degli iscritti sappia reagire e imponga la necessaria rifondazione, a partire dai vertici e su tutti i territori. Altro che diecimila Comitati per il Sì!
A Milano, una metropoli in cui l’esperienza della giunta Pisapia si è mantenuta immune da episodi di corruzione e affarismo, sta già emergendo l’alternativa di una lista elettorale che rifugge da scelte scissionistiche minoritarie ma delinea le necessarie distinzioni. E’ Sinistra X Milano. Speriamo non debba essere l’anticamera di una separazione inevitabile. Ma in un modo o nell’altro una sinistra unitaria capace di buongoverno, che anteponga l’interesse pubblico alle ambizioni personali dovrà tornare protagonista su scala nazionale, se non si vuole riconsegnare l’Italia a una destra antieuropea o all’antipolitica grillina.

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