Hamid Arati, suicidatosi perchè la disabilità gli impediva di lavorare e non voleva pesare su nessuno

venerdì, 6 maggio 2016

Hamid Arati era un 47enne marocchino che viveva da tempo in Italia, in provincia di Varese. La sua storia è particolarmente drammatica, come raccontata dal sito Varesenews. L’uomo soffriva da tempo di depressione perchè la disabilità gli impediva di lavorare. Una sera di due mesi fa si è diretto verso Como, con un cappio  e una tanica di benzina. Dopo aver stretto il primo alle barriere sul lungolago, si è cosparso di carburante prima di darsi fuoco e gettarsi verso il basso. Un suicidio particolarmente drammatico, rimasto irrisolto per diverse settimane. Il rogo aveva completamente sfigurato il povero Hamid, e il suo cadavere era irriconoscibile. La traccia decisiva per il riconoscimento di Hamid Arati è arrivata da una segnalazione di un’amica, che aveva segnalato la sua scomparsa alle forze dell’ordine. Il suicida aveva lasciato due biglietti d’addio, uno nella sua casa di residenza, l’altra lettera nel luogo dove si è tolto la vita. In queste missive Hamid chiedeva scusa per la sua impossibilità di lavorare, e annunciava l’intenzione di uccidersi perchè non voleva essere di peso a nessuno. Hamid rimarcava come in passato fosse stato capace di mantenersi da solo grazie al lavoro che ora non poteva più svolgere, chiedendo scusa a chi lo aveva aiutato. Dalla sua famiglia in Marocco, purtroppo, non è voluto tornare preferendo la morte. Una tragedia umana finora caduta nel silenzio. Chissà che toni si sarebbero letti se Hamid fosse stato italiano.

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