Massimo Giannini: Renzi non vuole la Rai, ma la propaganda in stile Eiar

lunedì, 9 maggio 2016

In occasione di un dibattito presso il festival della TV della TV di Dogliani il giornalista Massimo Giannini, ex vicedirettore de La Repubblica e conduttore di Ballarò nelle ultime due stagioni, ha espresso un’opinione critica rispetto al pensiero del presidente del Consiglio in materia di talk e informazione Rai. Ecco le sue dichiarazioni riportate da TVblog. “Ho sentito di recente di nuovo il presidente del consiglio dire, durante uno dei suoi ennesimi attacchi ai talk show – perché ce l’ha qua, non c’è niente da fare -, che in realtà televisione ed il servizio pubblico si devono adeguare all’idea che si deve assecondare la ricostituzione di quel clima di fiducia di cui c’è bisogno in Italia. Per come la vedo io, proprio no. Questa non è la Rai, questa è l’Eiar (l’ente monopolista delle radiodiffusioni durante il periodo fascista, ndr). E’ un’altra cosa. Lo dico con assoluta trasparenza e serenità, non c’è un discorso ideologico in quello che sto dicendo, né un atteggiamento contro il governo o Renzi”. Massimo Giannini ha spiegato quale sia l’obiettivo dei talk di informazione. Non sostegno a una tesi, ma racconto della realtà, attraverso il confronto anche con esponenti del governo. ” Dobbiamo raccontare la storia delle persone, le persone in carne ed ossa: più politica, meno politici. Lo vogliamo dire in maniera serena, senza che Anzaldi si lamenti di questo? L’offerta politica in Italia è veramente miserabile. Allora, è chiaro che un programma come il mio non può fare a meno di qualche politico, ce lo dobbiamo mettere. Soprattutto qualche politico della maggioranza e del governo perché è a loro che dobbiamo chieder conto. Quel tipo di interlocutore lo devi avere”. Nell’ultima stagione di Ballarò Massimo Giannini si è confrontato, talvolta in modo anche aspro, con alcuni esponenti del PD, che hanno criticato il taglio della sua trasmissione. Michele Anzaldi è un deputato PD in commissione Rai, che ha chiesto in un’occasione le dimissioni del conduttore per la sua presa di posizione sul caso Banca Etruria.

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