Inps svela i 60 mila imprenditori “furbetti” del Jobs Act

martedì, 10 maggio 2016

60 mila imprese hanno assunto circa 100 mila lavoratori in modo indebito, sfruttando la decontribuzione triennale prevista dalla legge Stabilità per gli assunti nel 2015. Un provvedimento adottato per rafforzare il nuovo contratto a tutele crescenti, perno centrale della riforma del mercato del lavoro promossa dal governo Renzi e che viene comunemente chiamata Jobs Act. La direttrice delle entrate dell’Inps ha spiegato come verranno recuperati 600 milioni di euro per effetto della scoperta. Circa cento milioni arriveranno dai contributi, 500 dal gettito futuro. I settori interessati da questo indebito utilizzo degli sgravi contributivi triennali sono quello agricolo,edilizio, il lavoro domestico e le piccole aziende di servizi.Secondo Inps le aziende scoperte non usufruiranno più dello sgravio e pagheranno la contribuzione intera dal momento del controllo. Come rimarca il “Manifesto”, la notizia dei 100 mila lavoratori che non avrebbero potuto beneficiare dello sgravio contributivo aumenta la casistica dei cosiddetti “furbetti del Jobs Act”. “Gli abusi sono emersi anche da un’ispezione del ministero del lavoro nel marzo scorso. Su 338 imprese monitorate, e 1.986 lavoratori che hanno usufruito degli sgravi del 2015, il 18,9 per cento era irregolare. Il ministero ha denunciato 64 imprese all’Autorità giudiziaria. Da oggi l’abuso degli sgravi dovrebbe interessare sessantamila aziende”.

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