Personalmente non ho ancora deciso come voterò al referendum costituzionale se verrà mantenuta la formula secca del Sì o No all’insieme della riforma costituzionale così come è stata approvata dal Parlamento, senza possibilità di indicare i punti che condivido e quelli che mi sembrano sbagliati.
Mi riserverò di scegliere dopo l’estate, nelle settimane precedenti il voto. Ma devo constatare come sia già partita una vasta operazione propagandistica di natura distorsiva, alla quale ha voluto dare il suo contributo anche la ministra Maria Elena Boschi abbinando la sinistra del No ai fascisti di CasaPound. E’ una trappola nella quale non voglio cadere, quella della sinistra che si divide fra il Sì e il No, accettando così che la linea di demarcazione fra innovatori e conservatori passi attraverso quella riforma che racchiude passi avanti e passi indietro della nostra democrazia rappresentativa.
Non lasciamoci infinocchiare da chi, attraverso una scelta di mera natura propagandistica, cerca una vittoria facile in una partita giocata con regole a lui favorevoli. Non è affatto vero che gli italiani debbano dare al governo Renzi la legittimazione o meno a proseguire su un terreno, quello istituzionale, che non è di sua competenza. L’operato del governo va giudicato sulle politiche sociali, sulle scelte internazionali, sulle banche, sui diritti civili, sulla lotta alla corruzione, sulla ripresa economica. Non sulla riforma costituzionale.
La sinistra che aspira a servire un miglioramento delle condizioni di vita degli italiani deve imparare dagli errori compiuti nel passato, evitando di dividersi sulla falsa alternativa che le si vorrebbe imporre.