Denis Verdini aggrega clientele ma non traghetterà gli elettori moderati verso il Pd

martedì, 17 maggio 2016

Una bella cena fra amici fiorentini ritrovatisi per caso in Calabria, Denis Verdini e Luca Lotti, ieri sera ha suggellato un patto politico che dal parlamento si estende alla campagna elettorale delle amministrative. Se anche prendessimo per buono il “realismo”, si fa per dire, che induce il Pd renziano a soprassedere sulla biografia politica dell’ex braccio destro di Berlusconi e sulle sue vicende giudiziarie, credo che siamo in presenza di un grave errore di calcolo.
Verdini è certo un discreto aggregatore di clientele politiche rimaste orfane di riferimenti politici nazionali, caratterizzate peraltro da una inesorabile crisi nell’esercizio di potere nel loro insediamento locale. Si tratta di notabili più o meno in caduta libera che cercano di aggrapparsi a chiunque possa garantire loro una precaria sopravvivenza. Ma l’elettorato moderato è un’altra cosa. Pensare che sia possibile allargare al centro e a destra l’area di consenso del Pd, con una operazione di ricambio del suo elettorato, compensando così l’emorragia in corso alla sua sinistra, è il tipico errore “politicista” di chi si è specializzato nell’arte del comando ma resta miope di fronte alla complessità delle dinamiche sociali e culturali.
In nessuna delle consultazioni elettorali che si sono svolte da quando Renzi è a Palazzo Chigi si è mai verificato il travaso di voti moderati al Pd che egli intendeva propiziare. Un motivo ci sarà, strutturale e identitario. Il Pd trova la sua ragione di essere solo in quanto grande contenitore delle culture e della rappresentanza di interessi di centrosinistra. Come tale è percepito anche da chi ieri votava Berlusconi o Casini. Possono anche simpatizzare per il decisionismo di Renzi, ma difficilmente voteranno il partito che è stato di Prodi, Veltroni, Bersani e che continua a ospitare -per quanto sofferente- un’anima di sinistra.
Non saranno certo le clientele di Verdini a far crescere i consensi del Pd. Al contrario, rischiano di fargli perdere l’anima.

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