La Stampa di mercoledì 18 maggio anticipa sin dalla prima pagina l’imminente ribaltone ai vertici di Unicredit. L’amministratore delegato della più grande banca italiana, Federico Ghizzoni, dovrebbe lasciare la guida dell’istituto che ricopre dal 2010. I principali azionisti sono insoddisfatti del suo operato, una delusione trapelata anche sui quotidiani della grande finanza internazionale, come Financial Times e Wall Street Journal. A rischio anche la presidenza di Giuseppe Vita, anche se secondo l’articolo di Giuseppe Paolucci Vita potrebbe rimanere in carica per un po’ di tempo. Il pezzo de La Stampa racconta un vertice tra Ghizzoni e i vicepresidenti, Palenzona,Calandra e Montezemolo, in cui è stata chiarita l’intenzione di cambiare la guida di Unicredit. Manca però un accordo sul successore di Ghizzoni. ” Trovata laboriosamente un’intesa sulla necessità di un ricambio, la compagine sociale della banca resta infatti divisa sulla successione. I regolatori insistono per un nome di livello internazionale e di comprovata esperienza. Tra i nomi ipotizzati, uscito di scena l’ad di Lloyds Bank, il portoghese Antonio Horta Osorio, si sarebbero dichiarati indisponibili anche l’ad di Ubs, Sergio Ermotti (svizzero) e l’italiano Andrea Orcel, a capo della divisione di banca d’investimento della stessa Ubs. Tra gli altri papabili circola anche il numero uno di Mediobanca, Alberto Nagel (indisponibile), accanto ad un outsider come Jean-Pierre Mustier, che ha guidato la divisione investimenti di Unicredit fino al 2014 per essere sostituito da Gianni Franco Papa. Altro nome in lizza sarebbe quello di Marco Morelli. Anche lui un uomo di finanza, attualmente vicepresidente per l’Europa di Bank of America Merrill Lynch ed ex responsabile per la Banca dei territori di Intesa Sanpaolo”. Secondo La Stampa una soluzione dovrebbe arrivare in tempi brevi, dopo che da ormai diverso tempo la guida di Ghizzoni e Vita era sempre più contrastata.