D’Angelis, ex presidente di Publiacqua, e l’accusa preventiva di demagogia sulla voragine di Firenze

giovedì, 26 maggio 2016

Per Erasmo D’Angelis la voragine che si è aperta ieri sul lungarno a Firenze deve essere stata doppiamente imbarazzata. Da quando l’Unità è tornata in edicola il giornale si è proposto con una linea editoriale marcatamente governativa, come è normale essendo un quotidiano legato al PD. Firenze è la città dell’attuale leader democratico, Matteo Renzi, e la sua ascesa nazionale è partita dalla sua esperienza da sindaco di una delle maggiori città italiane. D’Angelis ha ricoperto inoltre il ruolo di presidente di Publiacqua, la municipalizzata che gestisce la rete idrica del comune di Firenze e di molte altre città vicine, nominato nel 2009 proprio dall’allora sindaco Renzi, che l’ha poi spinto verso gli incarichi governativi ricoperti prima di tornare al giornalismo. Su L’Unità di giovedì 26 maggio il direttore si smarca da caso con una accusa preventiva di demagogia a chi attaccherà l’amministrazione cittadina, ma anche la stessa Publiacqua, sulla voragine di Firenze. Secondo D’Angelis la vera colpa di quanto successo è l’arretratezza della rete idrica italiana, bisognosa di investimenti miliardari. Il direttore dell’Unità propone anche una soluzione che non sarà probabilmente gradita a livello governativo, in tempi di rilevanti aumenti di tassazione a livello locale. Secondo Erasmo D’Angelis basterebbe aumentare le tariffe che i cittadini italiani pagano sull’acqua, per consentire alle aziende che gestiscono la rete idrica di avere risorse sufficienti per gli investimenti necessari.

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